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Guardare un gatto è come guardare il fuoco, si rimane sempre incantati.
(Giorgio Celli)
Un ambiente di qualità per il nostro gatto
Cosa deve avere un gatto in casa per essere felice? Io ho tanti gatti e mi piace osservarne le movenze eleganti, i silenzi raffinati e le abitudini misteriose. Anche loro ci osservano, ovviamente, ma come ci vedono?
Te lo dico subito: ci vedono come una mamma. Il grandissimo etologo Giorgio Celli lo diceva sempre: i gatti sono infantili perché proiettano su di noi l’immagine di una grande mamma.
Da buone mamme (o mammi come nel mio caso) dobbiamo preoccuparci di offrire loro un ambiente piacevole, sicuro e stimolante. Gli spazi aperti hanno tutto ciò che serve, ma se i tuoi gatti stanno spesso in casa, ecco i sette elementi che possono rendere felicissimi i tuoi nobili ospiti.
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Prima di tutto, giusto un paio di premesse:
- Il gatto standard non esiste. Per fortuna, il gatto standard non esiste. Ciascuno ha la sua personalità, le sue abitudini, le sue paure e i suoi gusti. Lino, un bellissimo gattone che ha vissuto con me per sedici anni, dormiva solo nei vasi di fiori mentre Topo, il mio gatto grigio, stava solo in alto sui trespoli. Io ti racconto quello che ho studiato e osservato per i miei mici, ma l’ambiente perfetto lo devi costruire a misura della personalità del tuo gatto.
- Il gatto si affeziona alla persona. Tanti dicono che il gatto si affeziona più al luogo che alla persona. Non è vero. I miei etologi e studiosi preferiti sono tutti d’accordo nel dire che il gatto si può affezionare moltissimo a te, solo che è meno esplicito di un cane. Ad ogni modo, il luogo è importante, quindi consacragli la giusta attenzione. Per un approfondimento su come ci vedono i gatti, clicca qui.
E ora passiamo ai sette elementi!
1 – Il Tira-graffi per le unghie del gatto
Un tronco d’albero oppure…
Quando il tuo gatto sta in giardino, si fa le unghie su un bel tronco rugoso. Se non hai un albero di quercia in soggiorno, è possibile che i tuoi mobili vengano graffiati. È una necessità: le unghie crescono di continuo e vanno in qualche modo mantenute alla giusta lunghezza.
Gli artigli devono sempre essere curati perché sono fondamentali: non servono solo per la caccia e la difesa, ma per l’aggrappo e l’equilibrio. Inoltre, la graffiatura è un metodo che il tuo gatto usa per marcare il territorio e rivendicare così il tuo divano.
Un elemento importante, insomma, è il tira-graffi, cioè un supporto con una superficie ruvida o scanalata che consenta al gatto di farsi la manicure.
Quale tira-graffi scegliere
Ce ne sono di infiniti tipi, dimensioni e materiali: ne puoi trovare di legno, di corda, di feltro. Io preferisco che il tira-graffi sia saldo, ben fissato al suolo, e che non sia orizzontale.
Ci sono però tanti modelli mobili simili a giocattoli che possono essere utili e apprezzati. Insomma, il tira-graffi può aiutare tantissimo, specie se il tuo gatto non ha accesso al mondo esterno.
2 – La cassettina – lettiera per i bisogni del tuo gatto
Una lettiera è per sempre. Ecco perché.
Una lettiera è per sempre: il gatto si abitua alla sua lettiera e se gliela sostituisci potrebbe non usare la nuova, quindi sceglila bene fin dall’ inizio.
È affascinante sapere che i gatti interrano da sempre i propri bisogni perché nella vita selvatica nascondevano la propria presenza a nemici o predatori.
Ci sono tre aspetti che rendono i gatti incredibili ai miei occhi anche nel momento del bisogno: vogliono riservatezza, vogliono pulizia, vogliono intimità. La riservatezza la ottieni mettendo la lettiera in un luogo appartato e lontano da occhi indiscreti, magari proprio nel tuo stesso bagno.
La formula perfetta per il numero di lettiere
La pulizia la ottieni eliminando i grumi e la sabbia sporca con una buona frequenza, se no il tuo gatto snobberà la lettiera. L’intimità la ottieni con una lettiera per ciascuno, perché i gattoni non amano condividere la loro sabbia con nessuno.
Addirittura c’è una studiosa inglese, Vicky Halls, che ha elaborato questa complessa formula per il numero delle lettiere da mettere in casa.
Numero Lettiere= Numero Gatti + 1
Io sono piuttosto bravo con le formule e la applico. C’è però chi ha sempre messo un’unica lettiera per ciascun gatto e funziona comunque bene. A voi l’ardua sentenza.
3 – I mobili e le pareti attrezzate
I gatti stanno in alto
Mia zia Angiolina ha un numero imprecisato di gatti e quando sono seduto a tavola, un buon passatempo è contarli. Ce ne sono un paio sul divano, uno sul davanzale, tre o quattro in alto sulla credenza, uno dentro alla credenza e una triade sulla trave del camino.
È evidente che a tutti loro piace stare in alto. I mobili, insomma, con i ripiani alle diverse altezze, possono essere scelti dai gatti a seconda dei loro gusti. A me piacciono molto anche gli alberi per gatti da interni: sono delle strutture che simulano delle piante in miniatura, con ripiani a diverse altezze.
Le pareti attrezzate
Una bella alternativa, che va molto di moda nei paesi nordici, sono le pareti attrezzate per i gatti: una combinazione di box e mensole di legno agganciati ai muri con cuscini, tira-unghie e giochi in verticale.
4 – Ciotola per l’acqua e ciotola per il cibo per l’alimentazione del tuo gatto
La ciotola per il cibo? Ampia e bassa, perché…
Sembra scontato, ma non lo è. La ciotola per il cibo deve essere ampia e bassa, perché il gatto detesta che vada a contatto coi baffi. Tanti consigliano di mettere la ciotola dell’acqua in un luogo diverso dal cibo: personalmente ho sempre messo le due ciotole nello stesso luogo e la cosa non ha mai creato problemi.
I gatti non amano condividere. A ciascuno la sua ciotola
Trovo giustissimo, invece, che ogni gatto abbia la sua ciotola dell’acqua e la sua ciotola del cibo, perché non amano minimamente condividere. Un ultimo accorgimento: i gatti hanno un olfatto più potente dei cani, quindi è buona norma lavare spesso le ciotole.
Questa pratica protegge anche la loro salute, evitando che si formino muffe o germi pericolosi.
5 – La scatola – rifugio per il nascondiglio del tuo gatto
I gatti amano le scatole
Apri una scatola di cartone e il tuo gatto non potrà resistere: dovrà andarci dentro. Tutti sanno che i gatti adorano le scatole. Il motivo? Da predatori, adorano i nascondigli da dove possono sorprendere le loro prede.
Le scatole funzionano anche contro lo stress: quando il gatto si sente in pericolo o a disagio, un bel rifugio buio e riparato è quello che gli serve. Ci sono rifugi di tutti i tipi, ma anche uno scatolone di cartone va benissimo: il gatto, oltre a mettercisi dentro, lo sgranocchierà per farsi i denti.
Il pericolo della lavatrice
Attenzione però!
Una lavatrice aperta per un gatto può sembrare la regina delle scatole: riparata, buia, leggermente sopraelevata, fono-isolata e termo-isolata. Pericolo mortale. La morale: se hai un gatto tieni sempre la lavatrice chiusa.
6 – I giocattoli per il divertimento del gatto
Siamo grandi mamme strane
Come ti dicevo, il gatto ci vede come una grande mamma strana. Che mamma saremmo se non procurassimo tanti bei giochi? Il gatto, in effetti, ha bisogno di divertirsi e di allenarsi. È istintivamente attratto dal movimento e i suoi giochi, ovviamente, simulano l’atto della caccia.
Il gomitolo e altri giochi
Per questo il classico gomitolo è ottimo: ha la consistenza, la dimensione, il peso del topo e ha anche una coda. Tappi di sughero, fili svolazzanti, gomitoli e palline possono essere divertentissimi per il gatto e per te che lo osservi.
7 – Il giardino per la libertà del gatto
Il gatto: un animale domestico solo a metà
Il giornalista premio Pulitzer George Frederick Will dice che il termine “gatto domestico” è un ossimoro.
In effetti, il gatto è un animale libero, esploratore. Anche se passa la maggior parte del tempo in casa, se ne hai la possibilità, offrigli la possibilità di uscire all’aperto ad arrampicarsi, a giocare e a cacciare.
Il giardino è obbligatorio? No, perché…
Obbligatorio? No. A differenza dei cani, il gatto può stare tranquillamente al chiuso senza che la sua salute e il suo benessere ne risentano. A patto che l’ambiente interno sia abbastanza ampio, con gli arricchimenti adeguati.
Illustrazioni del Maestro Andrea Golinotti
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lorenzo comensoli antonini
RICERCATORE
Nella mia rilassata esistenza ho studiato filosofia e storia, sono cresciuto fra le montagne della Valcamonica e ho vissuto a Milano e Parigi, con sprazzi romani. Ora insegno all’università in Tunisia, dove vivo con due gatti locali che vivono all’insegna dell’ozio.
Parigi è il luogo dove ho conosciuto Alberto Blitzen, che ha contribuito a questo articolo. Le bestie occupano una parte importante della nostra amicizia.