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«Se non conosci il nome, muore anche la conoscenza delle cose.»
(Linneo)
Le tartatughe del Mediterraneo e del mondo
Antiche e bellissime, le tartarughe passeggiano sul nostro pianeta da milioni di anni. In questo lasso di tempo, si sono adattate ai differenti climi e ambienti, suddividendosi in tante specie.
Nel corso dei millenni, la natura ha scolpito le monumentali tartarughe giganti delle Galapagos, così come le bellissime Sulcata africane, le terrapene americane e così via. Sulle coste del Mare Mediterraneo, fra le alte querce e i cespugli della macchia, troviamo le testuggini del genere Testudo, dette Tartarughe Mediterranee.
Un animale a rischio (in natura)
Predisposte al nostro clima e al nostro ambiente, le tartarughe mediterranee sono le più diffuse in Italia fra gli esemplari in cattività, così come in natura. Allo stato selvatico, infatti, le Testudo Hermanni Hermanni (THH) hanno popolato la fascia adriatica e tirrenica fin dai tempi più remoti e sono state progettate dalla natura proprio per l’ambiente italiano.
Altre due specie importate dall’uomo nei secoli scorsi si sono diffuse allo stato selvatico nei nostri territori: la Testudo Marginata e la Testudo Graeca.
Se ti appassionano le tartarughe di terra, sarà bello e utile per te conoscere le varianti, le caratteristiche e le differenze.
In questo articolo ti propongo un viaggio alla scoperta delle tartarughe di terra fra le meravigliose terre del Mediterraneo, dai querceti delle coste europee ai deserti delle terre africane, fino ad arrivare alle steppe asiatiche.
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*Rispettiamo la Tua Privacy e siamo conformi al nuovo Decreto Europeo GDPR per la Tutela dei Dati Privati Prima di iniziare vorrei rispondere ad alcune domande che spesso ci facciamo a proposito del riconoscimento delle specie di tartaruga di terra. Eccole qui! – Le Testudo sono facili da distinguere? Non proprio. Le distinzioni fra una specie e l’altra spesso non sono immediatamente evidenti. Il problema riguarda anche gli esperti e i ricercatori, tanto che la suddivisione delle specie è in continua trasformazione ed è molto dibattuta. Ricorda che nella maggior parte dei casi è importante una visione d’insieme, considerando più caratteristiche nel loro complesso. Evita di concentrarti su un unico elemento (macchia gialla sotto all’occhio, marcature a triangolo, ecc.) perché potrebbe ingannarti e portarti fuori strada. – Ogni specie di Testudo ha esigenze diverse? Sì. Le tartarughe si sono differenziate nei millenni al loro ambiente, sviluppando un organismo perfettamente adatto al loro habitat. Quando le teniamo in cattività nei nostri giardini, è fondamentale che comprendiamo a fondo le caratteristiche e le esigenze della loro specie, cercando di offrire loro una vita che cerchi di avvicinarsi il più possibile al loro habitat, alla loro alimentazione e ai loro ritmi naturali. – C’è qualche specie che rischia l’estinzione? Sì. Le tartarughe mediterranee rischiano di scomparire allo stato selvatico, con danni incalcolabili all’ecosistema e alla biodiversità. È per questo che le tartarughe del genere Testudo sono animali protetti ed è severamente vietata la detenzione di esemplari non registrati. A proposito, ricorda che la specie è sempre indicata sul documento CITES obbligatorio, nella casellina in alto a sinistra marcata col numero 16. Per un approfondimento sui documenti, clicca qui: CITES e le Normative. – Gli esemplari di una stessa specie sono tutti uguali? Certo che no. La natura, nella sua infinita ricerca all’adattamento, ha creato ulteriori differenze. È per questo che gli studiosi hanno suddiviso gli esemplari in ulteriori sottospecie, spesso molto difficili da riconoscere anche fra gli esperti. In questo articolo tratteremo solo le specie, sfiorando il vastissimo tema delle sottospecie con alcuni accenni. – Specie diverse possono convivere? No, sarebbe meglio evitare. Addirittura, sarebbe meglio tenere divise anche le sottospecie, come le comunissime Testudo Hermanni Hermanni e le Testudo Hermanni Boettgeri. Questo perché ciascuna specie ha esigenze e comportamenti diversi, spesso incompatibili. L’aspetto più importante, però, è sanitario: le Testudo Graeca, per esempio, possono essere portatrici dell’Herpes Virus, innocuo per loro ma mortale per le Hermanni. La Testudo Hermanni ha un colore di base giallo aranciato con bellissime marcature brune, che possono attenuarsi con l’età. Si divide in due sottospecie riconosciute: la Testudo Hermanni Hermanni (THH), tipica dell’Italia, delle coste francesi e spagnole e la Testudo Hermanni Boettgeri (THB), tipica della fascia mediterranea dell’Europa Orientale. Come avviene per la maggior parte delle specie, la Testudo Hermanni ha gli esemplari maschi vistosamente più piccoli delle femmine. È abbastanza semplice da riconoscere, anche se a prima vista può essere scambiata con la Testudo Graeca. Qui a seguito ti elencherò anche le principali differenze fra le due sottospecie; Ecco le caratteristiche principali: In natura, le Testudo Hermanni Hermanni vivono in Italia (lungo la fascia tirrenica e adriatica, isole comprese), in Francia e in Spagna (lungo la fascia mediterranea). Le Testudo Hermanni Boettgeri, invece, vivono nell’Europa Orientale, in un areale che corre lungo la fascia costiera del Mare Adriatico (Slovenia, Croazia, Bosnia e Montenegro) per poi allargarsi all’intero territorio nazionale di Albania, Macedonia, Grecia e Bulgaria. Le foreste di querce e la macchia mediterranea rappresentano l’ambiente ideale delle Testudo Hermanni. Se vuoi una tartaruga di terra, la Testudo Hermanni rappresenta un’ottima scelta, perché l’Italia offre loro un clima ideale. Ricorda però che il tuo giardino è ben lontano dal loro habitat naturale, ricco di specie esotiche e con distribuzioni totalmente diverse. La Testudo Hermanni segue una dieta prettamente vegetariana, basata sulle erbe di campo, le foglie e i fiori delle specie autoctone. Anche se occasionalmente può mangiare lumachine ed escrementi, ti consiglio di limitarti a dare solo erbe di campo. La frutta sarebbe meglio evitarla, o comunque limitarla a 1-2 volte al mese. Cosa mangiano le Tartarughe di Terra: La Guida Alimentare La Testudo Hermanni è protetta da leggi severissime perché è “prossima alla minaccia”. Cosa vuol dire? Vuol dire che il suo habitat naturale si sta riducendo e le tartarughe libere in natura stanno diminuendo. Ecco perché dobbiamo stare dalla parte della legge: se vogliamo bene alle tartarughe, dobbiamo proteggere prima di tutto quelle libere in natura. Nella forma, nei colori e nelle dimensioni, la Testudo Graeca è molto simile alla Testudo Hermanni. Diffusa in un areale enorme che va dal Marocco all’Iran, presenta tantissime sottospecie, ciascuna con le proprie caratteristiche: a differenza della Testudo Hermanni, per esempio, la Testudo Graeca ha variazioni di colori e di forme -da specie a specie- davvero notevoli. Ricorda che questa tartaruga di terra è portatrice asintomatica di virus mortali per altre specie: per questo motivo, è molto importante che non conviva nello stesso recinto delle altre Testudo. Ecco le caratteristiche principali: Non farti ingannare dal nome: la Testudo Graeca non è greca. Nel 1756 Linneo, il padre della classificazione scientifica degli esseri viventi, scelse questo nome per indicare tutte le tartarughe di terra dell’areale mediterraneo. La Testudo Graeca comprende in realtà un areale immenso, con climi e ambienti molto differenti fra loro: ci sono le coste mediterranee dell’Africa e del Medioriente, la Turchia, l’Iran, le coste del Mar Nero e del Mar Caspio, la Georgia, l’Armenia e l’Azerbaijan. Rischiando di semplificare un po’ troppo, possiamo dire che il suo habitat è simile alla macchia mediterranea italiana. Proprio per questo motivo la tartaruga greca può vivere bene in Italia ed è presente anche allo stato selvatico (fu introdotta nel nostro paese dall’uomo in tempi antichi). La Testudo Graeca segue un’alimentazione prettamente vegetariana, del tutto simile alla Testudo Hermanni. La Testudo Graeca è molto più a rischio della Testudo Hermanni ed è classificata come “vulnerabile“. Questo vuol dire che in futuro potresti non vederne mai più in natura: la Testudo Graeca sta sparendo allo stato selvatico. Se viene a mancare questo tassello nell’ecosistema i danni saranno enormi, con conseguenze a cascata. Ecco perché dobbiamo combattere questa minaccia. La Testudo Marginata è facilmente riconoscibile: molto più grande delle altre Testudo, ha un gonnellino e può superare i 35 centimetri di lunghezza al piastrone. Spesso si tende a suddividere questa specie in tre sottospecie (Marginata, Sarda e Weissingeri) ma sembra si tratti più di caratterizzazioni geografiche che di vere e proprie differenze. Ecco le caratteristiche principali: Originaria della Grecia, è stata introdotta dall’uomo anche in Sardegna, dove ha trovato un habitat ideale: per questo motivo, è detta anche Tartaruga Sarda. Il suo territorio è tipicamente mediterraneo, con i sottoboschi e gli arbusti tipici della macchia. La Testudo Marginata segue un’alimentazione prettamente vegetariana, del tutto simile alla Testudo Hermanni. Una buona notizia: La Testudo Marginata è quella più al sicuro. E’ considerata a rischio minimo, perché gli esemplari che vivono in Sardegna e Grecia sono ben protetti. Ad ogni modo, è bene non abbassare la guardia, mantenendo alto il livello di protezione. La Testudo Horsfieldii, detta anche Tartaruga Russa o Tartaruga delle Steppe, ha una forma molto arrotondata e schiacciata. La colorazione può variare a seconda della sottospecie, ma in genere il carapace ha una colorazione marroncina o giallo-oliva con macchie nere al centro di ogni scuto. Un elemento distintivo della Tartaruga russa: è un’ottima scavatrice. Questa specie, infatti, può scavare tunnel che superano i due metri di lunghezza. Ecco le caratteristiche principali: La tartaruga delle Steppe, naturalmente, ama le steppe e gli spazi brulli e sabbiosi. In natura, vive nei territori secchi e aridi dei paesi dell’Asia centrale, fra cui Iran, Russia e Afghanistan. Vive anche in territori montani e teme moltissimo l’umidità. Se vuoi allevare una tartaruga delle steppe, dovrai fare molta attenzione alla realizzazione del suo recinto esterno, con un substrato sabbioso e ben drenante, senza manto erboso. La Testudo Horsfieldii segue un’alimentazione prettamente vegetariana. Il fieno e le erbe essiccate sono importanti nella sua alimentazione, così da riprodurre al meglio ciò che troverebbe in natura. Rischia grosso. Alcuni pensano che la Testudo Horsfieldii non corra rischi, perché non è protetta dal CITES. Purtroppo non è così: la Horsfieldii corre un rischio pari alle Graeca e di molto superiore alle Marginata e alla Hermanni. E’ considerata vulnerabile, perché potrebbe sparire per sempre in natura. E allora perché non è protetta dal CITES? Perché le varie nazioni non si sono messe d’accordo in questo senso. Un vero peccato. La Testudo Kleinmanni è la più piccola tartaruga di terra dell’Emisfero Nord: le femmine difficilmente superano i 13 centimetri di lunghezza del piastrone. Ha un carapace dorato, con gli scuti bordati di marrone scuro. È detta tartaruga Egizia perché tipica dell’Egitto, anche se in questo paese è ormai praticamente estinta. Ormai drammaticamente vicina all’estinzione, resiste in pochissimi esemplari fra le sabbie della Libia. È l’unica delle Testudo a non fare il letargo, ma va spesso in estivazione quando le temperature sono molto alte. Ecco le caratteristiche principali: Originariamente diffusa lungo le sabbiose coste mediterranee dell’Egitto e della Libia, la Testudo Kleinmanni ha visto distruggere il proprio habitat in pochi decenni. Prossima all’estinzione in Egitto, è ancora presente con pochi esemplari in Libia. Questo suo habitat estremo e molto particolare è difficilissimo da riprodurre in cattività. La Testudo Keinmanni segue un’alimentazione prettamente vegetariana. Rischia grosso, anzi grossissimo. La Testudo Kleinmanni è in stato critico, nella scala più alta delle minacce. Nella fase successiva, ci sono solo l’estinzione in natura e l‘estinzione totale. Al momento piccole popolazioni di queste tartarughe resistono ancora, ma il bracconaggio e l’urbanizzazione le stanno distruggendo. Se stai scegliendo una tartaruga di terra, oltre al tuo gusto personale, ricorda di assicurarti in anticipo di poterle garantire il giusto ambiente e le giuste attenzioni. Ad eccezione della piccola Kleinmanni, che in Europa deve vivere in un terrario, le Testudo hanno bisogno di un ampio recinto all’aperto. Habitat Ideale per Tartarughe di Terra: i 7 elementi Se sei alla prima esperienza, la Testudo Hermanni è una buona scelta, perché si adatta bene al nostro territorio e al nostro ambiente. In ogni caso, studiati per bene le esigenze della specie che vorresti adottare prima di accoglierla nel tuo giardino. In questo modo, garantirai alla tua tartaruga di terra una bella vita e tu apprezzerai pienamente il suo fascino e la sua bellezza antica. Copertina del Maestro Andrea Golinotti Illustrazioni di Alberto Blitzen Sono un architetto e studio l’ambiente degli animali. Ho abitato fra i boschi della Francia, le sabbie del Medio Oriente, i canali di Venezia e le luci di Parigi, per poi tornare all’ovile. L’ovile è sulle bellissime colline del lago di Garda, in mezzo a castelli, fiabe e cipressi. Da qui racconto storie e faccio disegni su gatti, cani, misteri, leggende, ricci e pipistrelli.AMI LE TARTARUGHE DI TERRA?
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La Testudo Hermanni (Gmelin 1789)
– Come si riconosce la Testudo Hermanni?
– Come è fatto l’habitat della Testudo Hermanni?
– Cosa mangia la Testudo Hermanni?
– Cosa rischia la Testudo Hermanni?
La Testudo Graeca (Tartaruga greca)
– Come si riconosce la Testudo Graeca?
– Come è fatto l’habitat della Testudo Graeca?
– Cosa mangia la Testudo Graeca?
– Cosa rischia la Testudo Graeca?
La Testudo Marginata (Tartaruga sarda)
– Come si riconosce la Testudo Marginata?
– Come è fatto l’habitat della Testudo Marginata?
– Cosa mangia la Testudo Marginata?
– Cosa rischia la Testudo Marginata?
La Testudo Horsfieldii (Tartaruga russa o delle steppe)
– Come si riconosce la Testudo Horsfieldii?
– Come è fatto l’habitat della Testudo Horsfieldii?
– Cosa mangia la Testudo Horsfieldii?
– Cosa rischia la Testudo Horsfieldii?
La Testudo Kleinmanni (Tartaruga Egizia)
– Come si riconosce la Testudo Kleinmanni?
– Come è fatto l’habitat della Testudo Kleinmanni?
– Cosa mangia la Testudo Kleinmanni?
– Cosa rischia la Testudo Kleinmanni?
Quale specie di tartaruga di terra scegliere?
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Bel sito. Complimenti!
Sono appassionata di questi animali da tanti anni e faccio i miei complimenti per la chiarezza e completezza di informazioni di alcuni articoli che ho letto.
Spero che, leggendo testi del genere, sempre più persone imparino ad amare e rispettare questi piccoli animali, allevandoli come si deve e contribuendo ad allontanare la loro estinzione
Ciao Patrizia e grazie mille per il gentilissimo messaggio.
L’obiettivo è proprio quello: cercare di mostrare la natura di questi animali, comprendendone le diversità, le particolarità e le somiglianze. In questo modo si possono raggiungere due traguardi importanti. Primo, se li conosciamo a fondo, sapremo farli vivere meglio. Secondo, sapremo affascinarci ancora di più alla loro storia e alla loro biologia. Un saluto e a presto.
Grazie, grazie, grazie. Bellissimo sito con tutte le risposte che cercavo. Illustrazioni meravigliose e chiarezza espositiva invidiabile. Complimenti!
Grazie mille a te. Mi fa molto piacere questo messaggio. Davvero grazie di cuore. Un caro saluto e a presto.
una domanda.
Le tartarughe che i funzionari della forestale (carabinieri) – CITES , ritirano o che dovessero sequestrare, dove vengono portate ? Si possono chiedere in adozione ?