Tartaruga di Terra in letargo nel suo rifugio - Disegno Blitzen

Il Letargo delle Tartarughe di Terra: come fare

[wtr-time]

Il letargo delle tartarughe di terra è una fase molto delicata ma se si applicano le giuste procedure, possiamo fare moltissimo per ridurre i rischi e garantire lo svolgimento di un riposo sereno. Prima di tutto, se hai una tartaruga di terra, è bene che tu sappia cos’è e come funziona il letargo.

Cos’è il letargo delle tartarughe terrestri?

La risposta delle tartarughe alle basse temperature

Il letargo è la risposta dell’organismo di alcune specie di tartarughe di terra alle basse temperature. Siccome sono animali a sangue freddo, per raggiungere la temperatura interna che consente loro di svolgere la vita di tutti i giorni, hanno bisogno di passare di continuo dal calore dei raggi solari al fresco delle zone d’ombra.

Quando però le temperature si abbassano troppo, le tartarughe terrestri non riescono più ad ottenere il calore necessario per far funzionare il loro corpo.

Il metabolismo rallentato

La natura allora ha avuto un’idea: il letargo. In pratica, quando fa troppo freddo, la tartaruga terrestre si spegne e mette il motore al minimo, riducendo quasi a zero il suo consumo energia, nell’attesa che torni la bella stagione.

Durante il letargo, la tartaruga di terra può ridurre di dieci volte la frequenza del battito cardiaco, passando da circa 34 a 3-4 battiti al minuto.

Pur non mangiando nulla, poi, la tartaruga consuma pochissimo, riducendo mediamente il suo peso, ogni mese, di circa l’1% del peso inziale.  Quando è in letargo, la tartaruga di terra è incosciente: è per questo che in natura sceglie sempre un luogo che non sia solo protetto dal freddo, ma anche dai predatori.

Quando vanno in letargo le tartarughe di terra?

Bilancia con temperatura ideale per il letargo delle Tartarughe di Terra - Disegno Blitzen

Al di sopra degli 8-10 gradi la tartaruga è sveglia

Ricorda che la tartaruga non sceglie di andare in letargo: il suo organismo, infatti, si disattiva automaticamente quando la temperatura scende sotto i 10 gradi centigradi.

La temperatura ideale per il letargo è compresa fra i 4°C e gli 8°C.

Al di sotto dei 2 gradi la tartaruga rischia il congelamento

Temperature più basse possono portare al congelamento, con danni gravi e morte, mentre un innalzamento sopra i 10 gradi farà svegliare la tua tartaruga dal letargo.

Queste temperature non sono quelle registrate nell’ambiente esterno, ma si riferiscono al microclima all’interno del rifugio. È per questo che io consiglio sempre di mettere un termo-igrometro all’interno dello spazio del letargo, quando possibile.

Come avviene il letargo delle tartarughe?

La fase fondamentale dell’inappetenza

Con l’arrivo dell’autunno e l’abbassarsi delle temperature, la tua tartaruga di terra ha meno appetito ed è meno dinamica. La voglia di mangiare si riduce via via sempre di più, fino a sparire completamente. Prima di cadere in letargo, quindi, la tartaruga passerà circa 4 settimane di digiuno totale.

Continuerà invece a bere, stimolando così il completo svuotamento dell’intestino. Perché? Perché la presenza di cibo nell’apparato digerente, fermentando mentre la tua tartaruga è in letargo, la ucciderebbe o danneggerebbe in modo molto serio.

La fase del pre-letargo (torpore)

Ricorda però che non servirà a nulla forzarla a bere o farle il bagno (auspicabile invece al risveglio dal letargo): semplicemente, non allarmarti se beve prima del letargo.

Verso la fine di questa fase, quando ormai la temperatura è molto bassa, la tartaruga lasciata libera all’esterno si sceglie un angolino ben riparato dai predatori, lontano dai ristagni d’acqua.

A questo punto, sotto lo strato di foglie depositatosi con l’autunno, la tartaruga di terra si accomoda al riparo e -in alcuni casi ma non sempre- scava una buca sotto terra e lì si addormenta, nell’attesa della primavera.

Qual è l’errore più comune sul letargo?

La triste sorte delle tartarughe tenute in casa senza un terrario adeguato

L’errore più diffuso nei mesi invernali è il mantenimento della povera tartaruga di terra in una condizione intermedia fra il letargo e la veglia. La tua tartaruga terrestre, infatti, ha bisogno del caldo per poter vivere normalmente: le temperature intermedie di autunno e dei primi mesi di primavera, insomma, vanno bene solo perché sono periodi di transizione, molto limitati nel tempo.

Alcune persone, purtroppo, scelgono di tenere le tartarughe terrestri in casa nei mesi invernali senza alcun accorgimento, pensando che i 22 gradi del nostro salotto siano sicuramente meglio del gelo esterno. Questo comportamento è molto pericoloso.

Una sofferenza debilitante

Così facendo, però, condanniamo la nostra tartaruga di terra ad un vero e proprio inferno prolungato: il suo organismo non può spegnersi e cadere in letargo, perché ci sono più di 10 gradi, ma non può nemmeno svolgere normalmente le sue funzioni vitali, perché non ci sono le temperature fra i 24 e i 32 gradi che consentono loro di vivere tranquillamente.

La tartaruga di terra, quindi, rimane in uno stato di sonnolenza, consumando drasticamente le sue riserve e debilitandosi. Allo stesso modo, la mancanza di luce solare peggiorerà ulteriormente la situazione.

All’interno di questo articolo, accenneremo brevemente ai requisiti di un terrario interno per le tartarughe di terra che non possono affrontare il letargo, ma ricorda di non tenerle mai in casa senza gli opportuni accorgimenti, perché questo vorrebbe dire condannarle a una notevole sofferenza e a una pericolosissima debilitazione.

AMI LE TARTARUGHE DI TERRA?

Iscriviti alla TARTA- NEWSLETTER

IN OMAGGIO – Esclusiva Guida Gratuita ‘Tarta-Casa’ Blitzen

ISCRIVITI e RICEVI LA GUIDA GRATUITA

*Rispettiamo la Tua Privacy e siamo conformi al nuovo Decreto Europeo GDPR per la Tutela dei Dati Privati

Letargo delle Tartarughe di Terra: Sì o No

Gli esemplari sani devono fare il letargo

Le tartarughe di terra che in natura cadono normalmente il letargo dovrebbero avere la stessa possibilità anche quando sono in cattività. I naturali ritmi del letargo, infatti, influiscono positivamente sulla vita, la fertilità e la crescita delle tartarughe terrestri.

Questo aspetto non vale solo per le tartarughe di terra adulte, ma anche per le tartarughine molto giovani. Saltare il letargo, del resto, comporta una crescita troppo veloce e molti esperti sostengono che possa addirittura provocare malformazioni notevoli.

Va detto, per completezza, che questo è un tema molto dibattuto ed è normale imbattersi in chi consiglia di non fare affrontare il letargo nei primi anni di vita della tartaruga di terra.

La maggior parte degli esperti, però, è concorde nel dire che tutte le tartarughe sane dovrebbero andare in letargo, indipendentemente dall’età.

Quando saltare il letargo

Ci sono casi in cui la tartaruga di terra NON può affrontare il letargo. Eccoli qui:

  • La tartaruga non ha rispettato il digiuno. Se la tua testudo, per qualsiasi ragione, non ha smesso di mangiare completamente per almeno 2-3 settimane, non è pronta per il letargo. La presenza di cibo nell’apparato digerente, infatti, fermentando, potrebbe ucciderla. Ricorda che maggiore è il peso della tartaruga, maggiore sarà il periodo di inappetenza della tartaruga: se per la piccola tartaruga russa possono essere sufficienti 3 settimane per svuotare l’intestino, la grande Marginata avrà bisogno di almeno un mese per un digiuno in tutta sicurezza. La tartaruga saprà autoregolarsi, ma evita di somministrare cibi molto appetitosi durante il periodo autunnale. A ridosso del letargo, poi, non somministrare nulla.
  • La tartaruga è sottopeso. Se la tua testudo è troppo magra e non ha un buon peso-forma, non avrà le scorte di grasso necessarie per superare serenamente il letargo. Per quanto riguarda le Testudo Hermanni Hermanni adulte, si può avere un’idea indicativa del peso-forma della tua tartaruga applicando la formula suggerita dalla Scala di Jackson: (peso (g)/lunghezza (cm)3 Se il risultato è compreso fra 0,19 e 0,23 la tartaruga è in una condizione ottimale; se invece il rapporto è inferiore a 0,18, il tuo esemplare è sottopeso ed è bene che non affronti il letargo. Ricorda, però, che si tratta di una stima indicativa: se non hai la giusta esperienza è sempre meglio chiedere il parere di un veterinario. Per un approfondimento sulla scala di Jackson, puoi leggere l’ottimo articolo di Tartapedia
  • La tartaruga è ferita. Se ci sono ferite non ancora guarite, queste potrebbero fare infezione durante il letargo.
  • La tartaruga è malata o debilitata. Se alla tua tartaruga sono diagnosticate malattie di vario genere, è meglio non farle affrontare il letargo, perché potrebbe esserle fatale.
  • La tartaruga appartiene ad una specie esotica che non fa letargo. Ricorda che non tutte le specie possono affrontare il letargo. Le specie esotiche americane e africane, per esempio, rimangono vigili tutto l’anno, perché provengono da climi che rimangono miti in ogni stagione. Le tartarughe di terra del genere Testudo (Hermanni, Graeca, Horsfieldi, Marginata) affrontano normalmente il letargo, con l’eccezione della ormai rara Testudo Kleinemanni, o tartaruga egizia.

Se la tua tartaruga non può affrontare il letargo, dovrà passare l’inverno in un terrario interno di opportune dimensioni, con la lampada riscaldante, la lampada UV, un substrato di terra, un rifugio e tutti quegli espedienti che possano imitare il più possibile il suo Habitat Naturale.

La visita medica pre-letargo delle tartarughe di terra

Una sana abitudine

Il modo migliore per sapere con sicurezza se la tua tartaruga di terra può affrontare il letargo? Una bella visita veterinaria.

Un controllo completo annuale, infatti, è sicuramente una buona abitudine e il periodo migliore da scegliere è sicuramente l’autunno. Il veterinario, in questo modo, potrà verificare se il peso del tuo esemplare è appropriato e potrà assicurarsi che non ci siano malattie, parassiti, ferite o debilitazioni.

Il veterinario e l’ok al letargo

Dopo questo controllo generale, il medico ti darà il via libera per il letargo e ti indicherà cosa fare. Ricorda che nessun sito e nessun libro potranno raggiungere l’efficacia della visita di un veterinario specializzato in rettili.

Letargo Tartarughe di Terra: all’APERTO

Quando scegliere il letargo all’aperto

Le testuggini mediterranee hanno popolato l’Italia per millenni, lungo la fascia adriatica e tirrenica. Se hai la fortuna di vivere in queste aree, puoi tranquillamente optare per un letargo all’aperto, proprio come avverrebbe in natura.

Le tue tartarughe, infatti, saranno immerse nel clima del loro habitat naturale e il tuo territorio offrirà loro il giusto grado di umidità e di temperatura.

Altre zone d’Italia, come la Pianura Padana, non hanno tartarughe allo stato selvatico, ma consentono comunque il letargo all’aperto.

Per aumentare la sicurezza e l’isolamento del luogo, è possibile sistemare una casetta per tartarughe di terra con tetto ispezionabile (TORTUGA) e un materiale isolante come il compensato marino (Avanzi 2011) o il tufo, ben riempito di paglia e foglie. In alternativa, molti allevatori mettono solamente cumuli di paglia e foglie.

Pro e contro del letargo all’aperto

PRO. Il letargo all’aperto riduce notevolmente gli errori umani tipici degli altri metodi, perché sarà la tartaruga di terra ad interrarsi in un luogo consono o a mettersi al riparo sotto un cespuglio, nel momento più opportuno. Mettendosi sotto uno strato di terra, infatti, la tartaruga di terra si mette al riparo dalle gelate ed è meno visibile ai predatori.

Ricorda che il suo habitat naturale è rappresentato dalle foreste di querce che d’autunno lasciano cadere le loro foglie; uno spesso strato di foglie di quercia sopra alla tartaruga interrata, quindi, è sicuramente una buona pratica, insieme a paglia e fieno, che però possono ammuffire.

CONTRO. Il rischio maggiore del letargo all’aperto è rappresentato dai ratti. Se raggiunte da questi predatori, le tartarughe terrestri vengono rosicchiate e mangiate fino ad essere mutilate e uccise. All’esterno, è più difficile circondare il tuo esemplare da reti metalliche o barriere, ma se possibile cerca di chiudere eventuali fessure o passaggi.

Un secondo rischio è legato alle variazioni di temperatura: gelate particolarmente dure potrebbero fare male. Per questo motivo, è consigliabile mettere in prossimità della tartaruga una sonda con termo-igrometro, così da essere sempre a conoscenza della situazione.

Letargo Tartarughe di Terra: al CHIUSO (controllato)

La scelta del luogo: cantine e luoghi a temperatura costante

Questo metodo prevede che la tartaruga di terra venga messa all’interno di un contenitore appositamente preparato, per poi passare l’inverno in un ambiente non riscaldato a temperatura costante, come una rimessa, un granaio o una cantina.

Questi spazi non devono avere forti sbalzi ed è importante verificare sempre che la temperatura non scenda mai sotto i 2°C né superi i 10°C.

A questo proposito, consiglio di fare attenzione soprattutto ai granai e alle soffitte, perché a differenza delle cantine, nelle giornate di sole, possono raggiungere velocemente temperature piuttosto alte, svegliando la tartaruga di terra dal letargo.

Il metodo della doppia scatola

La maggior parte degli esperti consiglia di mettere la tartaruga di terra in una doppia scatola. La prima scatola, in legno, polistirolo o cartone, può essere riempita con materiale isolante come paglia e foglie secche.

Personalmente consiglio una scatola in legno o polistirolo, riempita per 15-20 centimetri con terriccio misto a torba di sfagno come substrato, con la tartaruga ulteriormente ricoperta con foglie e paglia. Accanto alla tartaruga, è importante mettere una sonda con il termo-igrometro.

Questa prima scatola viene messa in una scatola più grande, in legno o polistirolo, con buchi laterali per l’areazione, ulteriormente riempita su tutte le superfici con materiale.

La scatola più grande deve essere ben chiusa, così da impedire l’accesso ai piccoli roditori. Siccome la tartaruga di terra si muove e scava ulteriormente durante il letargo, questo espediente serve per evitare che vada direttamente a contatto con le pareti esterne.

I controlli periodici

Ricorda che la tartaruga di terra avrà bisogno di controlli frequenti, per verificare che tutto vada bene e che non stia perdendo un peso eccessivo. Contrariamente a quanto spesso si dice, infatti, la tartaruga di terra in letargo può essere maneggiata con sicurezza, senza il pericolo che questa si svegli.

È però importante che le ispezioni avvengano sempre nel luogo del letargo, facendo attenzione a non immettere mai la tartaruga di terra in un ambiente con più di 10°C.

Pro e contro del letargo controllato

PRO. Questo sistema consente una protezione altissima dai ratti e, se fatto nel giusto ambiente, permette una buona stabilità termica, senza pericolose oscillazioni o gelate. Il letargo controllato, inoltre, facilita le ispezioni alla tartaruga di terra.

CONTRO. La buona riuscita di questo metodo è totalmente legata all’accuratezza del proprietario e spesso l’errore umano risulta fatale. Il rischio più grande (e frequente) è l’eccessiva temperatura: ricorda sempre che sopra i 10°C la tua tartaruga di terra si sveglierà e comincerà a consumare le sue scorte a gran velocità.

Per questo motivo, è consigliatissima la presenza di un sondino o di un termo-igrometro accanto alla tartaruga, per un monitoraggio costante che potrebbe salvarle la vita.

Letargo Tartarughe di Terra: in FRIGORIFERO

Tartaruga di terra in letargo in un frigorifero - Disegno Blitzen

Un metodo strano ma interessante

Un terzo metodo è il letargo in frigorifero. Si tratta di un metodo molto utilizzato nei paesi freddi, in cui sarebbe impossibile un letargo all’aperto: se ben impostato e monitorato, è un metodo molto efficace e sicuro.

Come fare? Uno dei massimi esperti di tartarughe di terra, Andrew Highfield (2013), consiglia di mettere la tartaruga all’interno di una scatola in materiale plastico, con un consistente substrato di torba e terriccio, così da creare una massa che aiuti a stabilizzare meglio la temperatura ed evitare il contatto diretto con le superfici del frigorifero contenenti le sostanze refrigeranti.

Gli accorgimenti per il letargo in frigorifero

Allo stesso tempo, Highfield consiglia:

  • Bottiglie d’acqua negli spazi vuoti, per aumentare l’inerzia termica;
  • Termo-igrometro accanto alla tartaruga, per un monitoraggio costante;
  • No freezer. Utilizzo di un frigorifero senza la sezione interna del congelatore (freezer);
  • Ricambio aria. Breve apertura del frigorifero ogni due giorni per il ricambio dell’aria.

Pro e contro del letargo in frigorifero

PRO. Secondo lo stesso Andrew Highfield, da cui ho tratto le informazioni riportate, è il metodo più performante per un letargo sicuro, con temperatura costante e protezione dai predatori.

Essendo il frigorifero un ambiente a temperatura costante, consente alla tartaruga di terra un riposo sereno e ben monitorato. Per un approfondimento, clicca qui per gli articoli di Highfield.

CONTRO. Se all’interno del frigorifero, per qualche ragione, la temperatura si abbassa al di sotto dei 2°C, la tartaruga andrà incontro a gravi problemi e alla morte. A differenza del letargo all’esterno, infatti, la temperatura dell’ambiente coinciderà immediatamente con la temperatura stessa della tartaruga, con terribili conseguenze. Se ci si scorda di arieggiare il frigorifero periodicamente, inoltre, l’ossigeno potrebbe terminare.

A mio parere, chi ha la fortuna di vivere nelle aree tipiche delle Testudo mediterranee, dovrebbe preferire un letargo naturale all’aperto, meno soggetto ai danni che può fare l’errore umano.

EXTRA – Controlli frequenti e interruzione del letargo delle Tartarughe di Terra

Quando fare i controlli

Ricorda che è importante un monitoraggio costante delle tartarughe di terra in letargo, specie quando fai un letargo controllato.

La sonda con il termo-igrometro ti permetterà di assicurarti sempre che le temperature rimangano fra i 4 e gli 8°C. Durante questi controlli, puoi pesare la tua tartaruga di terra: normalmente, dovrebbe perdere circa l’1% ogni mese, rispetto al suo peso iniziale.

Quando interrompere il letargo

Se durante le ispezioni noti che la tua tartaruga di terra ha urinato, è a rischio di disidratazione e va gradualmente portata a temperature superiori ai 10°C, così da essere svegliata e messa in un terrario per il resto dell’inverno.

Allo stesso modo, se noti anomalie e stati di sofferenza, potrai avvisare il veterinario e intervenire.

EXTRA 2 – dopo il letargo delle Tartarughe di Terra

Passato felicemente il letargo, la tua tartaruga di terra è pronta a riprendere le sue normali attività. Alcuni consigliano, quando questa si sveglia, farle fare un bagno in acqua, così che possa bere e reidratarsi. Questo tema è molto dibattuto: altri esperti consigliano di non immergere le tartarughe in acqua, evitando qualsiasi tipo d’intervento invasivo.

Anche in questa fase, se noti delle anomalie, è importante una visita tempestiva dal veterinario.

Con la primavera e l’alzarsi delle temperature, la tua Testudo potrà tornare all’aperto, mangiare erbe di campo, foglie, fiori, riscaldarsi al sole e passare serenamente la bella stagione.

Illustrazioni di Andrea Golinotti e Alberto Blitzen.

 

ENTRA a far parte del nostro GRUPPO Facebook sulle TARTARUGHE DI TERRA

Guide Esclusive e Consigli di Esperti
Notifica delle pubblicazioni del nostro Super-Blog

Ti potrebbe interessare:

Le Uova delle Tartarughe di Terra: Deposizione e Incubazione

[wtr-time] L’istinto di mamma tartaruga Mamma tartaruga ha vagato per giorni, visibilmente inquieta, scavando dappertutto, [...]

140 Commenti

5 Tipi di Legno per costruire una Casetta o Cuccia Fai Da Te

[wtr-time] Una premessa sul legno da scegliere Vuoi farti la cuccia – casetta in legno [...]

10 Commenti

alberto blitzen
ARCHITETTO

Sono un architetto e studio l’ambiente degli animali. Ho abitato fra i boschi della Francia, le sabbie del Medio Oriente, i canali di Venezia e le luci di Parigi, per poi tornare all’ovile.

L’ovile è sulle bellissime colline del lago di Garda, in mezzo a castelli, fiabe e cipressi. Da qui racconto storie e faccio disegni su gatti, cani, misteri, leggende, ricci e pipistrelli.

130 pensieri su “Il Letargo delle Tartarughe di Terra: come fare

  1. Maria dice:

    Buongiorno e grazie per questo utilissimo blog. Ho una domanda: vivo a Massa in una città di mare. Mi hanno regalato 2 tartarughine di una cucciolata di qualche settimana fa. Le ho sistemate in un grande terrario in casa (temperatura odierna 22º) con luce uvb. Noto però che già cercano di interrarsi e mangiano molto poco. Ma è possibile che così piccole siano già pronte per il letargo?

    • Alberto Blitzen dice:

      Buongiorno Maria.
      L’area di Massa è ottima per le tartarughe, presenti anche allo stato selvatico.
      Ecco qualche consiglio che spero possa essere d’aiuto.
      1. CITES. Per la maggior parte delle specie presenti da noi in cattività, serve documento CITES, ottenibile solo dopo l’anno di età delle tartarughe. Per un approfondimento, ecco qui un mio articolo: https://www.blitzen.it/blog/normativa-cites-tartarughe-terra/
      2. terrario. Il terrario deve simulare quello che avviene in natura nella bella stagione. Serve zona calda, con lampada riscaldante (32°), zona fredda per la termoregolazione, lampada UVBM rifugi e terra scavabile.
      3. visita medica pre-letargo. Consiglierei una visita da veterinario specializzato in rettili. Il letargo va sempre fatto, a meno che le tartarughe non siano (1) debilitate, malate o ferite, (2) non abbiano svolto il digiuno, (3) siano sottopeso, (4) appartengano a specie che non fanno letargo.

      Detto questo, c’è un problema: con il terrario così descritto, predisposto con zona calda e zona fredda, le tartarughe non si preparano al letargo, perché questo è indotto dal progressivo abbassarsi delle temperature. È più probabile quindi che si stiano interrando per protezione e siano apatiche perché la temperatura nella zona calda non è sufficiente. Se vuole che facciano letargo, è importante porle all’esterno, in un recinto, così che con il progressivo abbassarsi delle temperature smettano via via di mangiare, si interrino e cadano in letargo (temperature inferiori ai 10°).

      Spero di essere stato d’aiuto, ma per ulteriori informazioni, scriva pure. Risponderò con piacere.

  2. Luca dice:

    Salve! Complimenti per il blog, mi sembra davvero molto ben fatto e pienissimo di informazioni/consigli per la manutenzione delle tartarughine! Avrei una domanda: ci sono stati appena regalati 2 esemplari, hanno circa 45 giorni di vita.. massimo 60. Abitando in pianura padana, opeteri per predisporre una vaschetta per il letargo ‘casalingo’ (abbiamo un locale caldaia adiacente il box, aperto solo in alto con una garata…. anche d’inverno normalmente la temperatura non scende sotto i 4-5 °C. Va bene come soluzione, piuttosto che lasciarle in giardino (temo gelate soprattutto notture che qui da noi sono all’ordine del giorno in gennaio-febbraio… vista anche la tenera età delle tartarughe). QUanta terra è bene prevedere sul fondo della cassetta.. qualche cm va bene? Anche del fieno o meglio foglie che qui non mancano?
    Grazie mille per l’attenzione e per l’ottimo lavoro, trasuda davvero tanta passione. Complimenti!
    Saluti

    Luca

    • Alberto Blitzen dice:

      Salve Luca.
      Innanzitutto grazie per le sue gentilissime parole. È un piacere per me dare informazioni e apprezzo molto quando ricevo messaggi come questo.
      Per quanto riguarda la sua domanda, ecco alcune considerazioni che spero possano aiutarla:
      1. attenzione alle tartarughe regalate. Se si tratta di specie come le comune Testudo Hermanni, queste possono essere cedute solo dopo il primo anno di vita, insieme a documento CITES. Le riporto un articolo a riguardo: https://www.blitzen.it/blog/normativa-cites-tartarughe-terra/
      2. per quanto riguarda il letargo, è importante che la temperatura sia fra i 4 e gli 8 gradi. Al di sotto dei 2 gradi del rifugio, si rischiano danni all’organismo, mentre al di sopra dei 10-13 gradi la tartaruga esce dallo stato di letargo. Il locale caldaia potrebbe essere troppo caldo, ma se la temperatura rientra nel delta descritto, potrebbe andare. Consiglio comunque di mettere un termometro con sondino, per essere sicuri. Per quanto riguarda il terreno, è bene metterne parecchio, così da evitare che la tartaruga, scavando, non vada a toccare il fondo (più freddo). Il cumulo di foglie in cima è ottimo, ma è meglio sempre avere il termometro, per evitare temperature troppo elevate. Io terrei comunque in considerazione anche il letargo naturale: molti allevatori in pianura Padana lo fanno con successo.
      Ancora grazie per le sue parole.
      Se ha bisogno di altre informazioni, scriva pure. Sarà un piacere aiutarla.
      A presto!

  3. luca bordi dice:

    Buongiorno
    Ho ricevuto due tartarughe d’acqua di circa 6 cm. Vivevano in un piccolo acquario, ora le ho messe in giardino recintato di circa 8 metri quadrati e con un pozza di ca. 4mq profondo 40 cm. Una tartaruga il giorno dopo si è messa sotto terra ed è tre giorni che non ne esce e siamo a fine giugno… Devo farla uscire o lasciarla dormire con queste temperature che vanno fino a 30 gradi ???
    Grazie per un aiuto e una risposta 🙂🌹💐 Luca bordi

    • Alberto Blitzen dice:

      Buongiorno Luca,
      tartarughe d’acqua e tartarughe di terra sono molto diverse fra loro e purtroppo siamo specializzati in tartarughe di terra. Ad ogni modo, anche le tartarughe d’acqua sono a sangue freddo e devono regolare la propria temperatura autonomamente, passando da zone calde (al sole) e zone fredde (all’ombra). L’interramento è un espediente per sfuggire dal caldo, quindi non mi preoccuperei molto. Un caro saluto.

  4. Annalisa dice:

    Buonasera e complimenti per questo utilissimo blog .
    Ho ricevuto in regalo in estate una tartaruga lunga circa 10 cm.ho deciso di metterla in un terrario solo per quest anno,poiché devo recintare bene il giardino per tenerla libera in sicurezza quando si sveglierà dal letargo (anche perché a breve dovremo fare dei lavori all’esterno e non voglio che corra rischi). Ho qualche dubbio sulla sicurezza del terrario per il letargo: ha le pareti in legno spessore 1cm,appoggiate su un bancale che è posizionato sulla terra del giardino. Sul fondo c è una rete (quindi non è completamente chiuso,passa aria in mezzo al bancale) ed uno strato di argilla espansa ,poi 10-15 cm di terra,foglie secche miste e diverse piante. Ha come riparo una tettoia di legno con pareti chiuse (senza fondo,è appoggiata direttamente sulla terra) e attualmente lei di solito dorme lí sotto, leggermente interrata e ricoperta di foglie secche. Vivo in Veneto e la temperatura in inverno scende di qualche grado sotto lo zero durante la notte. Secondo lei sarebbe rischioso per la tartaruga passare il letargo lí?è necessario isolare il terrario in qualche modo sotto e intorno alle pareti tipo con polistirolo o altro?o è meglio se la porto nel garage seminterrato ?

    • Alberto Blitzen dice:

      Salve Annalisa e grazie per il suo messaggio.
      Perdoni innanzitutto il ritardo nella risposta, ma questo messaggio era finito per errore nello spam. Ad ogni modo è molto positivo che sia in programma uno spazio direttamente in giardino, ottimale sotto tutti i punti di vista. Non andrei ad isolare ulteriormente, ma terrei d’occhio la temperatura con un sondino. In via transitoria, il terrario da lei descritto va molto bene, a patto che sia sufficientemente ampio. La tartaruga da lei descritta, infatti, se appartenente alle più comuni tartarughe mediterranee (es. Testudo Hermanni) quando ha carapace della lunghezza di 10 cm può considerarsi già adulta.
      Per realizzare un ambiente ideale le consiglio poi la lettura di questo articolo: https://www.blitzen.it/blog/habitat-ideale-per-tartarughe-di-terra/.
      Un saluto e a presto.

  5. Francesca dice:

    Salve, io abito a Trapani in Sicilia, ho una tartaruga che tengo in un terrario all’aperto..circa un mese fa con il maltempo e l’abbassarsi repentino della temperatura non ho più dato da mangiare alla mia tarta che effettivamente aveva molto rallentato la sua attività. Ora il suo intestino è pronto per il letargo ma la temperatura è di nuovo alta.. abbiamo oggi , con lo scirocco, 22/23gradi e lei , bella pimpante, se ne va in giro: sono molto preoccupata perché così può debilitarsi ma penso che non posso farla mangiare di nuovo. Cosa mi consigli? Francesca

    • Alberto Blitzen dice:

      Buongiorno Francesca. Il clima siciliano è perfetto per le tartarughe mediterranee. Se la sua tartaruga si trova all’aperto, è bene che il recinto sia sufficientemente ampio da consentire la crescita di erbe spontanee e fiori (articolo: habitat ideale per le tartarughe di terra).
      Meglio non interrompere mai la somministrazione di cibo, perché si rischia di debilitarla. L’inappetenza, infatti, è legata all’abbassamento delle temperature e la tartaruga mangerà progressivamente meno via via che il clima si fa più freddo. Per il resto, può capitare, specie in Sicilia, che a novembre vi siano temperature alte, ma è normale che in quelle aree le tartarughe facciano letarghi molto ridotti. Non c’è quindi da preoccuparsi se la tartaruga mangia a novembre.
      Nella provincia di Trapani, infatti, la media stagionale è la seguente:
      OTTOBRE: 24°/16°
      NOVEMBRE: 20°/12°
      DICEMBRE: 16°/9°
      GENNAIO: 15°/8°
      FEBBRAIO: 15°/7°

      MARZO: 17°/8°
      APRILE: 19°/10°

      Per un letargo pieno, le tartarughe hanno bisogno di temperature inferiori ai 10°, che in quella provincia si raggiungono per periodi continui che difficilmente superano i 20-30 giorni all’anno (beati voi).
      Non c’è nulla di cui preoccuparsi, quindi. Al contrario, togliere il cibo già a ottobre, quando le temperature medie sono ancora di 24°, può essere dannoso.
      Spero di essere stato d’aiuto. Un saluto e a presto.

  6. Luana dice:

    Aiutatemi le mie tartarughe questo anno non mi vanno in letargo nella teca! Se lo saltano e accendo la lampada riscaldante che succede? Staranno male? Sono in forma e giovani ma proprio non vanno la temperatura non è adeguata, fuori non fa ancora troppo freddo e in casa uguale, sono tonte porelle ma non in letargo mi pare che soffrono più così che a lasciarle sveglie tutto l’inverno! Che devo fareeeeee! Aiuto! 😔😔😔

    • Alberto Blitzen dice:

      Ciao Luana. Ti propongo qualche consiglio per il prossimo inverno. Prima però una domanda? In che zona d’Italia sei?
      Per il resto, è normale che non vadano in letargo nella teca: in casa le temperature sono troppo alte, anche se non attivi la lampada riscaldante. Considera che la maggior parte delle tartarughe mediterranee va in letargo con temperature inferiori agli 8-10 gradi. Ci sono alcune soluzioni:
      – lasciar fare alla natura, all’aperto. Lasciandole nel recinto, possono organizzarsi autonomamente.
      – letargo in frigorifero. Si tratta di un letargo controllato relativamente sicuro (vedi articolo).
      L’importante è non lasciarle nella situazione ibrida di un terrario. Vanno nel terrario solo nel caso debbano saltare il letargo perché malate, debilitate, ferite, sottopeso. In quest’ultimo caso va accesa la lampada riscaldante, la lampada a raggi UVB e va simulata – nel piccolo ambiente del terrario- la bella stagione, con zona calda, zona fredda, rifugi, ecc.
      Un caro saluto e a presto.

  7. Irene dice:

    Salve,
    Ho una tartaruga di terra da circa 8 anni che tengo in giardino in un recinto apposta per lei.
    In questo recinto c’è una casetta di legno che la tartaruga ha sempre usato, non solo per andare in letargo ma anche per rifugiarsi durante la notte e nelle giornate troppo calde.
    Ultimamente però noto che non ci vuole più entrare e che preferisce invece rifugiarsi sotto un pezzo di rete ombreggiante che sbuca da un lato di un’aiuola in una zona con dei cespugli. Non è ancora andata in letargo ma ho buoni motivi per credere che sceglierà quel posto lì invece della sua solita casetta.
    Secondo lei è un luogo adatto? Perché nella casetta e nella zona circostante ad essa il terreno è morbido e la tartaruga poteva scavare ed interrarsi, mentre sotto quel pezzo di rete non può scavare e un pezzo di carapace rimane scoperto.
    Io vivo in provincia di Venezia e quello che mi preoccupa di più sono le temperature che in inverno possono scendere anche sotto lo zero.
    Secondo lei dovrei lasciare che vada in letargo lì (in caso aggiungerò foglie di quercia per coprirla meglio) o dovrei spostarla in un luogo più sicuro e riparato?
    Grazie

    • Alberto Blitzen dice:

      Salve Irene e grazie per il suo messaggio. Le tartarughe sviluppano abitudini, ma potrebbe essere che la sua tartaruga non vada più nel rifugio perché:
      – il rifugio sia diventato troppo caldo o troppo freddo;
      – nel rifugio si senta minacciata e non protetta.
      Non so dirle se il nuovo riparo scelto dalla sua tartaruga sia ideale. Posso però consigliare di dotare lo spazio recintato con cespugli e ripari vari (cumuli di foglie e paglia, ecc). Per quanto riguarda le temperature dell’inverno, potrebbe mettere un sondino che le riporti la temperatura durante il letargo. Ce ne sono di economici, con temperatura riportata direttamente sul suo telefonino. In questo modo può intervenire in caso le temperature in corrispondenza della tartaruga scendessero sotto la soglia di guardia (vedi articolo).
      Sconsiglierei di spostarla: meglio, all’occorrenza, aggiungere foglie sopra di essa.
      Un saluto e a presto.

  8. Giuseppe dice:

    Buongiorno, mi sono nate a fine settembre 7 tartarughine di terra nostrane, sono vispe e vivaci nonostante siamo gia’ a meta’ ottobre, il veterninario ha consigliato di farle saltare completamente il letargo e tenerle in casa in un terraio rifocillandole quotidianamente e riscaldandole tramite lampada apposita. Qualcuno ha qualche consiglio pratico da darmi per cortesia, tipo quante ore quotidianamente tenerle accesa la lampada, una idea della temperatura da mantenere etc? Un grazie sincero a chi vorra consigliarmi.
    Giuseppe

    • Alberto Blitzen dice:

      Buongiorno Giuseppe,
      questo tema è sempre molto interessante. Ci sono due correnti di pensiero: c’è chi propone di fare letargo anche alle neonate e chi invece propone di metterle in terrario per il primo inverno. In questo articolo trovi alcune casistiche, ma in linea generale io consiglio sempre di ascoltare il proprio veterinario specializzato in rettili. Sarebbe opportuno tenere accesa la lampada nelle ore diurne, così da simulare quanto avviene in natura. Per quanto riguarda la temperatura, è fondamentale il gradiente: serve una zona calda, a 32 gradi circa, e una zona fredda, con temperatura molto più bassa, così da permettere la termoregolazione del tuo esemplare. Ecco perché il terrario al coperto deve essere abbastanza ampio: volumi limitati rischiano di avere una temperatura uniformata, molto pericolosa per le tartarughe. Un saluto!

  9. Melissa dice:

    Buona sera, sono nuova e volevo chiedere un consiglio.
    Ho trovato quasi una settimana fa abbandonata una piccola testudo Hermanni, sapendo che sono specie protette ho chiamato la forestale, ora grazie a loro sto addottando questa piccola tartarughina, a giorni me la porteranno con documentazione Cites e microcip per poterla tenere, ma essendo una piccola tartarughina di 2 anni abbandonata (mi hanno detto loro l’età), non possiamo sapere se ha mai fatto il letargo o no, io abito in montagna in Lombardia, le temperature esterne arrivano a -18° quindi non posso lasciarla fuori in inverno, dovrei allestirgli una teca e lasciarla in un posto fresco (cosa che posso fare senza problemi) e la potrei lasciare dove abbiamo le scale dell’entrata in inverno ci sono tra i 4°e 9° li, ma la domanda è, conviene fargli fare il letargo o per quest’anno farglielo saltare tenendola nella teca grande con luce riscaldante uv e fargli fare il letargo l’hanno prossimo preparandola?
    Grazie in anticipo per il consiglio.

    • Alberto Blitzen dice:

      Salve Melissa. Innanzitutto complimenti per quello che ha fatto. Le Hermanni sono specie protette. Quando ci si imbatte in un esemplare in natura, lo possiamo osservare senza interferire con la sua vita e dobbiamo lasciarlo dov’è. Quando invece l’esemplare è palesemente abbandonato (es. si trova in area urbana o in regioni in cui non sono presenti in natura, ecc) dobbiamo allertare i carabinieri forestali, proprio come ha fatto lei. Per quanto riguarda la sua domanda, io consiglierei di fare sempre il letargo, a meno che la tartaruga non sia:
      – malata;
      – debilitata;
      – ferita;
      – sottopeso;
      – non abbia fatto digiuno.
      Nel caso, per sicurezza, si scelga di far saltare il letargo, va disposto un terrario con lampada riscaldante e lampada UVB, proprio come ha scritto lei.
      Un caro saluto e a presto.

  10. Silvia dice:

    Buongiorno Alberto,
    innanzitutto mi unisco ai complimenti degli altri lettori per il blog, davvero ben fatto e utilissimo! Tra poco mi verrà regalata una tarta (hermanni) e mi sto documentando per accoglierla al meglio. La tarta compirà un anno a ottobre, e mi stavo chiedendo come farle affrontare al meglio l’inverno.
    Abitiamo in campagna tra Ferrara e Bologna, con un giardino molto grande, dove in futuro farò un recinto adeguato (seguendo i tuoi consigli!) ma per ora pensavo di tenerla all’esterno in un terrario (con torba+sabbia, paglia, casetta di legno e rete metallica, per proteggerla da eventuali predatori). Per l’inverno metterei il terrario in garage, per evitarle eventuali gelate (è un garage esterno in muratura, con porte di legno che restano chiuse, e due finestre che di solito tengo socchiuse per mantenere circolo d’aria)… siccome questa soluzione non la vedo tra quelle proposte (nel letargo controllato la tarta viene messa in una scatola, la mia starebbe in un terrario… benché anche in questo assetto potrei mettere una sonda termo-igrometrica vicino alla tarta in letargo), mi è venuto il dubbio che sia una sciocchezza… cosa mi consigli?
    Altro dubbio: negli ultimi inverni le temperature sono state spesso miti… guardando le temperature medie, quelle da letargo (2-8) ci sono solo 3 mesi, dic-gen-feb… sono sufficienti?
    Grazie mille, Silvia

    • Alberto Blitzen dice:

      Buongiorno Silvia, e grazie di cuore per i complimenti.
      Veniamo ai consigli rispetto a quanto mi chiedi:
      1. È pericoloso accogliere una tartaruga subito prima del letargo. Molto meglio riceverla a primavera, così che abbia tutta la bella stagione per ambientarsi;
      2. Ottimo per lo spazio grande. Io consiglierei di metterla fin da subito a terra, perché il terrario è molto più difficile da gestire in modo ottimale.
      3. Il letargo che proponi può essere assimilabile al letargo controllato. Tieni conto che l’accorgimento della doppia scatola serve per evitare che la tartaruga, andando a contatto con il fondo (freddo) del primo contenitore, congeli.
      4. la sonda termo-igrometrica è sempre di grande aiuto
      5. Per quanto riguarda l’ultimo dubbio: i tre mesi dicembre, gennaio e febbraio sono sufficienti. In regioni come la Sicilia, la Calabria e in aree dove sono presenti in natura, le tartarughe fanno periodi molto ridotti di letargo, senza problemi.
      Per ricapitolare, io consiglierei di dotare fin da subito la tartaruga di un recinto ben realizzato in giardino, mettendo la tartaruga in un box solo qualora optassi per un letargo controllato.
      Spero molto di essere stato d’aiuto, ma qualora avessi bisogno di altre specifiche, scrivi pure.
      Un caro saluto e a presto.

  11. Francesca dice:

    Buongiorno, questa primavera abbiamo adottato una hermanni di 3 anni e l’abbiamo tenuta in giardino libera di vagare, controllandola quotidianamente e cercando di scovare i suoi rifugi per conoscere il suo comportamento. Mi sembra che stia benone, si rifugia sempre sotto una rete di bambù che ci separa dai vicini (c’è anche una rete di metallo). Comincio a pensare all’inverno e mi chiedo cosa posso fare per agevolarle il letargo, quali tipi di rifugi posso preparare qua e là sperando che le piacciano. I rifugi che le ho preparato (vaso di terracotta con sabbia e terra) per ora li ha snobbati alla grande. Nemmeno quando piove tanto vi si rifugia. Mi viene l’ansia al pensiero di non sapere dove andrà a fare il letargo e non poterla così controllare, ma non voglio decidere io cosa è meglio per lei, ho paura di sbagliare. Abitiamo a Cuneo e gli inverni possono essere parecchio freddi, ratti non dovrebbero essercene, ci sono gatti altrui che passano di qui ma per ora non sembrano averla notata. La ringrazio per la risposta e tantissimo per questo blog, è bellissimo e mi è stato molto utile!

  12. Francesca dice:

    Buongiorno, questa primavera abbiamo adottato una hermanni di 3 anni e l’abbiamo tenuta in giardino libera di vagare, controllandola quotidianamente e cercando di scovare i suoi rifugi per conoscere il suo comportamento. Mi sembra che stia benone, si rifugia sempre sotto una rete di bambù che ci separa dai vicini (c’è anche una rete di metallo). Comincio a pensare all’inverno e mi chiedo cosa posso fare per agevolarle il letargo, quali tipi di rifugi posso preparare qua e là sperando che le piacciano. I rifugi che le ho preparato (vaso di terracotta con sabbia e terra) per ora li ha snobbati alla grande. Nemmeno quando piove tanto vi si rifugia. Mi viene l’ansia al pensiero di non sapere dove andrà a fare il letargo e non poterla così controllare, ma non voglio decidere io cosa è meglio per lei, ho paura di sbagliare. Abitiamo a Cuneo e gli inverni possono essere parecchio freddi, ratti non dovrebbero essercene, ci sono fatti altrui che passano di qui ma per ora non sembrano averla notata. La ringrazio per la risposta e tantissimo per questo blog, è bellissimo e mi è stato molto utile!

    • Alberto Blitzen dice:

      Buongiorno Francesca e benvenuta. Sicuramente va benissimo che stia già iniziando a pensare al letargo della tua tartaruga con largo anticipo: si tratta di una fase molto delicata per gli esemplari in cattività. Posso tranquillizzare: se lo spazio è sufficientemente ampio e segue le regole del buon habitat (cespugli, erba alta, terra scavabile, sole e ombra, ecc) vedrà che la tartaruga troverà il suo spazio senza difficoltà. Se la tartaruga snobba i rifugi, è perché altri luoghi all’interno del recinto sono migliori. Per quanto riguarda la pioggia, questa non disturba affatto le tartarughe, anzi! Quando si rifugiano, si mettono al riparo dal freddo, dal caldo o dai predatori, ma non dalla pioggia.
      Ecco alcuni accorgimenti aggiuntivi:
      1. Durante l’inverno, all’abbassarsi delle temperature, può sistemare un cumulo di foglie o paglia in corrispondenza del rifugio;
      2. Per evitare situazioni di estremo rischio, metta un sondino per la temperatura in corrispondenza del rifugio (se la temperatura in corrispondenza della tartaruga scende sotto il livello di guardia, potrà così intervenire)

      Per qualsiasi cosa, scriva pure. E grazie per i suoi gentili apprezzamenti verso il blog.
      Un caro saluto e a presto!!!

  13. Alessandra dice:

    Ciao Alberto..mi avevi già aiutata..avrei gentilmente bisogno di tuo consiglio.avevo le mie due horsefeldi in terrario.oggi dopo avergli preparato un recinto di “lusso” le ho messe fuori.domanda:se le temperature notturne sono circa di 15/13 gradi in pianura avranno freddo?cioe sentiranno molto la differenza tra terrario e esterno?considera che nel terrario la lampada riscaldante la spegnevo verso le 3 del pomeriggio.cosa mi consigli?di rimetterle nel terrario la notte per ora?grazie mille della tua competenza

    • Alberto Blitzen dice:

      Ciao Alessandra e bentrovata. Sicuramente il terrario esterno è la scelta migliore per le tue tartarughe russe, da tutti i punti di vista: benessere, salute, qualità della vita. Per quanto riguarda la temperatura, non preoccuparti: sono animali ben predisposti ad affrontare temperature dei quel tipo (e anche molto più basse). Se sentono freddo, possono interrarsi o rifugiarsi, ma non sarà affatto un problema per loro. Questa specie, più che le basse temperature, teme molto l’umidità, ma purtroppo questa non è controllabile, se non in minima parte. Accorgimenti per l’umidità:
      – evitare tappeti erbosi, preferendo un substrato brullo, magari ottenuto con un mix di terra e sabbia;
      – predisporre un fondo ben drenato ed evitare i ristagni d’acqua.
      Eviterei di portarle in terrario la notte.
      Un caro saluto e a presto.

  14. Giovanni dice:

    Ciao Alberto,
    sono alle prese con il primo letargo per le mie due tartarughe.
    Abito in Provincia di Vicenza e con il caldo primaverile degli ultimi giorni una delle due tarte si è svegliata e nelle ore più calde si “attiva”.
    Prima ha cambiato rifugio e ora esce solo con la testa, dato che comunque di notte scende sotto i 10C.
    Fin qui credo tutto normale dato che è la natura che fa il suo corso.
    Volevo però capire come comportarmi con il discorso del farle bere e farle un bagnetto appena sveglie.
    Aspetto la ripresa dell’attività completa o già adesso che ha gli occhi aperti e che nelle ore più calde si “attiva” le faccio qualcosa?

    • Alberto Blitzen dice:

      Ciao Giovanni,
      proprio come dici, è del tutto normale che le tartarughe si riattivino con le temperature primaverili.
      Per quanto riguarda il bagnetto, si tratta di un tema abbastanza controverso. Ci sono esperti che lo consigliano, così da reidratare la tartaruga, ed esperti che lo sconsigliano, ritenendo che possa causare shock termici e problemi di varia natura. Personalmente, non è una pratica che consiglio. Molto meglio, a mio avviso, lasciare sempre a disposizione delle pozze d’acqua così che la tartaruga possa autonomamente reidratarsi, senza forzature.
      Consiglierei quindi di non fare nulla, se non intervenire sul suo ambiente, generando pozze d’acqua o, se proprio questo non fosse possibile, mettendo acqua a disposizione. Per il resto, tutto ciò che è bene fare al risveglio è verificare che stiano bene, così da poter chiamare tempestivamente il veterinario in caso di problemi.
      Spero di essere stato di aiuto.
      Un caro saluto e a presto.

  15. Mauro dice:

    Buongiorno
    Volevo complimentarmi, trovo utilissimi e interessanti i suoi consigli.
    A tal proposito volevo chiederle cosa fare in questi giorni in cui la nostra tartaruga si è già svegliata dal suo letargo (passato in giardino nella tana da lei scavata) a causa delle temperature al di sopra dei 10 gradi; ma con un imminente arrivo di aria gelida che ha previsto per i prossimi giorni temperature prossime allo zero! è forse consigliabile tenerla dentro casa per qualche giorno? Almeno fino allo ristabilizzarsi del clima?
    In questo caso come mi devo preparare? Una cassetta di legno con terra e paglia può essere sufficiente? Mi aiuta con un consiglio per favore? Grazie mille. Mauro

    • Alberto Blitzen dice:

      Buongiorno Mauro,
      e grazie per le sue gentilissime parole: sono felice che i consigli del blog le siano utili.
      Per quanto riguarda la sua domanda, è del tutto normale che le tartarughe si risveglino con temperature che salgono al di sopra dei 10°. Molto dipende dalla regione in cui lei vive, ma in linea di massima, nel periodo di inizio febbraio le temperature si tengono non molto al di sopra dei 10°, mantenendo la tartaruga in una fase inattiva. Assonnata, poco dinamica e senza appetito, la tartaruga si mantiene in una fase di pre-letargo, vicina al rifugio, pronta a ricadere in ibernazione con l’abbassarsi delle temperature. Addirittura, molti allevatori consigliano di indurre periodicamente il risveglio, anche per gli esemplari che svolgono letargo controllato. In linea di massima, quindi, non è una situazione pericolosa ma piuttosto normale (avviene anche in natura). Certo, le temperature sono molto cambiate rispetto ad un tempo e generano molti problemi nuovi, ma per la situazione descritta non mi preoccuperei.
      Eviterei invece di portarla in casa. Il terrario in casa, da allestire con sottofondo in terra, lampada UVB e lampada riscaldante, rifugi, spazio sufficiente (min. 1 mq per esemplare), può servire solo in caso la tartaruga non possa più svolgere il letargo perché debilitata, ferita, sottopeso, non a digiuno.
      Spero di essere stato d’aiuto. Non esiti a scrivere per altri dubbi, sarà un piacere rispondere.

  16. Paola dice:

    Buongiorno.
    Scrivo per avere un consiglio su come predisporre il terrario per due baby hermanni, nate a fine settembre, che non potranno fare il letargo, perchè, soprattutto una, ha avuto dei problemi ed è sotto peso.
    Sino ad ora le tenevo in un cassone aperto con fondo di giornale e paglia e le due lampade.
    Mi è stato proposto il terrario chiuso, con sfiati e le due lampade.
    Mi è stato anche suggerito di utilizzare come fondo la fibra di cocco e di spruzzare tartarughe e fondo con acqua tiepida quotidianamente per mantenere all’interno molta umidità pur garantendo una temperatura attorno ai 28-30 gradi.
    E’ corretto? Tra il cassone aperto e il terrario chiuso qual è la soluzione preferibile?
    Grazie mille e complimenti per i preziosi consigli.
    paola

    • Alberto Blitzen dice:

      Buongiorno Paola,
      sicuramente, in casi come quello descritto (tartaruga debilitata e sottopeso), è bene far saltare il letargo. Personalmente preferisco la cassa aperta, perché è più improbabile che si creino zone surriscaldate, che si omogeneizzi la temperatura (i differenti gradienti caldo/freddo sono fondamentali) e per l’umidità. Ad ogni modo, non c’è nessuna controindicazione con un terrario chiuso ben fatto.
      Per le Hermanni, visto che già ha un terrario aperto, manterrei la stessa linea. Oltre alle due lampade (UVB e riscaldante) metterei terra sul fondo, nascondigli e poco altro. Se sono neonate, lo spazio richiesto è minimo, ma è bene fare attenzione affinché il terrario abbia una zona fredda, così che possano termoregolarsi.
      Spero di esserle stato d’aiuto. Se ha bisogno di altre informazioni, chieda pure; sarà un piacere rispondere.
      A presto!

  17. Paolo dice:

    Buongiorno,
    Ho una tartaruga libera in giardino, da poco ho visto che sotto un bel mucchio di foglie si è nascosta scavando una buca lasciando solo una piccola parte di carapace fuori. Siccome quando piove tanto quella zona dove si è posizionata è soggetta ad allagamenti, ho pensato di realizzare una doppia scatola isolata per permetterle il letargo.
    Visto che erano già due settimane che riposava nella sua buca, ho deciso di prenderla, pesarla e posizionarla nella cassetta costruita da me.

    Purtroppo , una volta presa, la tartaruga si è svegliata e una volta inserita nella cassetta è immediatamente uscita andando al sole.

    Cosa posso fare? La lascio libera che si nasconda dove vuole ?
    Purtroppo oggi è una giornata molto calda benché sia già il 9 di novembre , penso che sia questo il problema più grave.

    Ora è di nuovo sveglia e attiva come in primavera

    • Alberto Blitzen dice:

      Buongiorno Paolo.
      Il letargo è indotto puramente dalle basse temperature.
      – < 13-14° la tartaruga è apatica, ma non ancora in letargo. In questa fase il suo organismo è attivo ma la tartaruga non fa quasi nulla. Il fatto che non mangi, le consente di svuotare l'intestino. - < 8-10° la tartaruga entra in letargo e non può svegliarsi se non con l'innalzamento della temperatura sopra quella soglia. Quindi, qualora si optasse per il letargo in scatola, è bene che: - il trasferimento avvenga solo quando le temperature sono stabilmente al di sotto dei 10° - si disponga tassativamente di un luogo a temperatura costante compresa fra i 4 e gli 8 gradi Altri accorgimenti: - mettere un termoigrometro che rilevi la temperatura della tartaruga. In questo modo è facile monitorare e capire se fa troppo caldo (+10 si sveglia; + 14-15° torna attiva) o troppo freddo (<2° rischia danni permanenti e congelamento); - monitorare spesso la situazione; - pesare la tartaruga di tanto in tanto (se con letargo in scatola). L'errore umano può essere fatale nel letargo in scatola. In genere la tartaruga è molto attenta nella scelta del luogo di letargo. Si potrebbe anche optare per un letargo naturale, intervenendo solo in caso della sfortunata eventualità di un allagamento. Ad ogni modo, fino a quando le temperature rimangono sopra le soglie esposte sopra, non si può fare nulla. Spero di essere stato d'aiuto. Un saluto e a presto!

  18. Giancarlo dice:

    buongiorno avrei bisogno di un consiglio..la mia tartaruga credo sia andata in letargo . di solito l inverno lo passa dentro una casetta fatta di mattoni ben riparata sotto un albero ma senza sole per tutto l’ inverno,oggi l ho trovata sotto una cassetta di legno che ha dei cespugli , io credo che sia piu’ riparata dal freddo nella casetta di mattoni , cosa devo fare? lasciarla nella cassetta magari coprendola sopra per la pioggia e magari mettendogli della paglia dentro oppure spostarla nella casetta di mattoni ? pero’ magari si sveglia e puo essere paricoloso
    grazie a presto

    • Alberto Blitzen dice:

      Buongiorno Giancarlo.
      Io eviterei di spostarla, perché si rischia di creare situazioni di rischio. La pioggia che percola all’interno non è un problema, anzi.
      Ecco alcuni accorgimenti che si possono adottare:
      1. Via via che le temperature si abbassano, aumentare lo strato di paglia all’interno;
      2. (opzionale) Mettere un termoigrometro con la sonda accanto alla tartaruga, così da poter intervenire nel caso la temperatura della tartaruga vada al di sotto della soglia di guardia.
      Spero di essere stato d’aiuto. Un saluto e a presto.

  19. giancarlo dice:

    buongiorno
    vorrei un consiglio, di solito la mia tartaruga va in letargo su una casetta fatta di mattoni e paglia (pero non ci batte il sole) che secondo me era molto protetta dal freddo , oggi l ho trovata sotto una cassetta di legno abbastanza spesso (qua c’e’ spesso il sole), devo lasciarla magari mettendo una copertura e della paglia dentro ? oppure devo metterla nella casetta di mattoni come gli anni passati pero’ ho paura di svegliarla . grazie un saluto

    • Alberto Blitzen dice:

      Buongiorno Giancarlo.
      Oltre alla risposta nel commento qui sotto, vorrei aggiungere alcuni dettagli.
      Le tartarughe per istinto sono molto brave ad identificare il luogo idoneo per il letargo naturale. L’aggiunta di paglia va bene, ma consiglio di aggiungerne progressivamente via via che le temperature si abbassano.
      Ricordo che è impossibile svegliare la tartaruga, perché il risveglio è indotto esclusivamente dalla temperatura e non da rumori, spostamenti e manipolazioni. È comunque bene non spostarla.
      Un saluto e a presto.

  20. Alessandra dice:

    Ciao!volevo un consiglio per il letargo mie tartarughine..hanno 9 mesi razza horsfeldii, per ora sono in terrario dentro casa con lampade varie..volevo allestire questa primavera un recinto solo per loro In giardino ma per ora le tengo in casa..consigli di fargli fare il letargo anche se piccole e se si dove?!Grazie mille..

    • Alberto Blitzen dice:

      Ciao Alessandra.
      Le Horsfieldii si prestano abbastanza bene ad essere allevate con successo in Italia, ma è importante crescerle in un ambiente all’aperto, in un recinto, con terra scavabile, rifugi, zone d’ombra e di sole. Il terreno deve essere ben drento perché si tratta di una specie che soffre moltissimo l’umidità, ma per il resto si possono seguire le indicazioni per le più comuni Testudo Hermanni.
      Consiglio sempre di fare letargo, a meno che la tartaruga non sia debilitata, sottopeso, ferita, non abbia rispettato il digiuno o appartenga a specie esotiche che non fanno letargo. Essendo all’interno, sarà molto complicato indurla al letargo, perché servirebbe abbassare progressivamente le temperature (inducendola al digiuno) fino ad arrivare a temperature al di sotto dei 10 gradi.
      Se la tartaruga fino ad ora è sempre stata in terrario riscaldato, a questo punto consiglierei di mantenere questa condizione fino alla primavera: a quel punto si potrà predisporre un recinto e da quel momento in poi farla vivere sempre all’aperto, lasciandole fare letargo.
      Aggiungo che questo consiglio è dovuto solamente al fatto che la tartaruga si trova al momento in un terrario riscaldato, ma in linea generale le tartarughe possono/devono svolgere il letargo sempre, indipendentemente dall’età, anche se appena nate.
      Spero di essere stato d’aiuto.
      Un caro saluto e a presto.

      • Alessandra dice:

        Grazie mille Alberto!ma quindi mi dici che soffrono l’umidità’..ho un’altra domanda:io sono di Mantova e in estate lo sappiamo c’è molto umido..si estiveranno??l’allevatore da cui le ho prese non mi ha detto questa cosa che soffrono l’umidita’..

        • Alberto Blitzen dice:

          Ciao Alessandra. Le Horsfieldii soffrono l’umidità, perché prediligono i climi secchi. Ecco perché sono dette anche Tartarughe delle Steppe.
          Conosco bene l’umidità virgiliana: sono nato a Mantova. Il mio consiglio è questo: predisponi un recinto ben drenato, con un substrato di ghiaia, di modo che l’acqua non ristagni, e uno strato composto essenzialmente da un mix di sabbia e terra, cercando di ricreare il loto habitat originario, per quanto possibile.
          Sono animali resistenti e si adatteranno comunque, ma con qualche accorgimento potremo sicuramente farle vivere ancora meglio.
          Se hai altri dubbi, chiedi pure.
          Un saluto e a presto.

  21. alfio dice:

    salve
    Abito al Nord siamo ad ottobre e le mie tartarughe hanno smesso di alimentarsi ma ancora fa caldo ci sono 15 gradi. Volevo sapere come mi devo comportare visto che ancora non vanno in letargo. La mia paura è che continuino per molto queste temperature e se non si alimentano vadano sottopeso, adesso sono al limite del peso normale. Grazie

    • Alberto Blitzen dice:

      Salve Alfio.
      È fisiologico che le tartarughe vadano incontro a una progressiva inappetenza. In realtà le tartarughe possono superare indenni lunghissimi periodi di digiuno, anche in periodi più caldi, senza mangiare per settimane.
      Se ha il dubbio che vadano sottopeso, posso consigliarle di fare una bella visita pre-letargo da un veterinario specializzato in rettili, così che possa valutare questo aspetto, ma se al momento hanno un peso normale è difficile che consumino molte scorte. L’abbassamento delle temperature le rende molto meno attive e dinamiche, senza grandi dispendio di energie.
      Eviterei invece di forzarle a cibarsi, o a manipolare il contesto in alcun modo.
      Spero di essere stato d’aiuto.
      Un caro saluto e a presto.

  22. Noemi dice:

    IMPORTANTE!
    Salve, mi hanno regalato una tartarughina di terra di appena 4 giorni, ho paura per quanto riguarda il letargo perché siamo in prossimità del periodo più freddo, ho letto che per affrontare il letargo devono essere a digiuno da tre settimane, ma il problema è PUÒ ANDARE IN LETARGO SENZA ESSERSI NUTRIRA? In quanto è appena nata.. o devo nutrirla per un periodo di tempo e cercare di temporeggiare e tenerla sveglia ? Se si per quanto tempo? Come devo comportarmi?
    HO BISOGNO DI UNA RISPOSTA per favore perché ho paura che muoia.
    Grazie.

    • Alberto Blitzen dice:

      Salve Noemi,
      partiamo dal letargo. La cosa migliore in questi casi è fare una bella visita pre-letargo da un veterinario specializzato in rettili. Il medico valuterà se la tartaruga sia o meno sottopeso/debilitata/malata. In caso ci sia qualche elemento che le impedisca di svolgere il letargo, si può predisporre un terrario riscaldato con lampada riscaldante e lampada UVB. Ricordo comunque che il letargo va fatto saltare solo in situazioni particolari e in condizioni normali è sempre meglio farlo svolgere.
      Non è possibile tenerla sveglia, se le temperature si abbassano oltre una certa soglia, perché non si tratta di un processo sonno/veglia, ma di un abbassamento profondo delle attività biologiche puramente legato alle temeprature.
      Altro aspetto: attenzione alle tartarughe donate. Non è possibile cedere tartarughe delle maggior parte delle specie prima dell’anno di età, con chip e documenti CITES. Te lo dico qualora non lo sapessi, perché ti accolleresti un bel problema (multe salatissime e codice penale). In quel caso, il mio consiglio è di restituirlo al proprietario.
      Spero di essere stato d’aiuto. I miei migliori auguri a lei e alla sua piccola tartaruga.

  23. BENNY dice:

    Salve io ho 5 tartarughe da terra una coppia ha 7 anni marchio e femmina poi unaltra coppia del 2018 e poi una del 2017 . Io ho fatto un rifugio con piastre in cemento alto 2.5 cm e 2 casette in legno con torba e sabbia e trucioli di legno per farle dormire dentro …. io ho fatto 2 casette di legno tipo scatola anche sul fondo c’è legno per il problema dei topi ho altri animali più ho fatto un altro rifugio con dei blocchi in cemento quello a due fori sempre con torbaesabbiae trucioli.. io vedo che alla sera ogni una va dove vuole a dormire vuole… io chiedo solo se va bene così. ( quello che mi preoccupa che nella casetta non ho lasciato il fondo con terra ma sotto alla casetta ce un pezzo di legno …. chiedo info in merito … grazie

    • Alberto Blitzen dice:

      Salve Benny.
      Il fatto che ci siano più rifugi presenti è sicuramente molto positivo, così da permettere alla tartaruga di identificare lo spazio in cui si senta più al sicuro. L’ideale del rifugio è dato da cespugli, oppure cumuli di paglia, ma anche le casette di legno possono andare bene tra le scelte.
      Il problema dei ratti (i topi sono innocui) è grande, ma attenzione ai rifugi con il fondo in legno, perché in inverno non consentono alle tartarughe di interrarsi.
      Sconsiglio l’uso di trucioli in legno, perché possono essere ingeriti. Benissimo invece la sabbia e la torba.
      Un caro saluto e a presto.

  24. Kiara dice:

    Buonasera,
    io abito ad Aprilia e ho una targaruga femmina Testudo Horsfieldi di c.a 13 anni e avendo un grande giardino ha fatto sempre il letargo all’aperto sotto le siepi, sottoterra,scegliendo in modo autonomo il suo posto. In genere si sveglia dal letargo nel mese di febbraio (con temperature anomale da queste parti nelle stagioni fredde) e ricade in letargo intorno alla piena estate tra agosto e settembre. Ho sempre notato che non gradisce affatto le estati caldissime, poichè si va a rifugiare e non la si vede per interi giorni e questo mi ha sempre fatta un po preoccupare. Il cibo che le do io, oltre al fatto che molti fiori ed erbe li mangia in giardino, le do insalata mista,qualche pezzettino di pomodoro, frutta, come mela e qualche fragola a maggio e, uscita dopo qualche giorno dal letargo, la faccio reidratare immergendola in poca di acqua tiepida. A parte questo non ama bere molta acqua durante il periodo di attività e mi chiedo se sia normale.
    Volevo chiedere come potrei comportarmi nel caso in cui andasse in letargo tra qualche mese in quanto dovrei fare dei lavori di ristrutturazione in giardino, devo metterla in una zona recintata con scatola di legno e le foglie, oppure posso metterla in un gran contenitore con terra e foglie secche che posso spostare in caso di necessità, sempre all’esterno, senza creare alla tartaruga dei problemi? Grazie.

    • Alberto Blitzen dice:

      Salve Chiara,
      la Horsfieldii, più che il caldo, soffre l’elevata umidità ma è del tutto normale che nelle giornate più torride non si faccia vedere: per evitare di surriscaldarsi si mette all’ombra. Addirittura, potrebbe andare in estivazione, interrandosi. Sconsiglierei di dare insalata mista, pomodoro, frutta, scegliendo piuttosto erbe e fiori di campo. Per le Horsfieldii anche le erbe essiccate vanno bene.
      La pratica della reidratazione in acqua tiepida è controversa: tanti la consigliano, ma ci sono molti esperti che suggeriscono di evitarla. Io consiglio di evitare, a meno che la cosa non sia consigliata dal veterinario.
      Per quanto riguarda l’acqua da bere, in effetti la tartaruga beve poco, ma è molto importante che abbia sempre acqua a disposizione. Anche se non le vediamo bere, tutti gli esemplari bevono eccome.
      Per quanto riguarda l’ultima domanda, il letargo controllato in scatola va bene se eseguito a regola d’arte: nell’articolo suggerisco alcuni passi da compiere. Se però la tartaruga ha sempre svolto letargo naturale all’esterno e c’è la possibilità che continui anche quest’anno, nonostante i lavori, meglio proseguire così. In particolare, consiglierei sempre una zona recintata per la tartaruga, anche se si dispone di un giardino molto grande. La promiscuità con altri animali non va bene ed è impossibile creare un habitat adeguato(selvaggio, con erba alta e cespugli, terra scavabile, ecc) senza dividerlo dal resto del giardino.
      Se ha altri dubbi, scriva pure.
      Un caro saluto e a presto.

  25. Rosalba dice:

    Buongiorno Alberto, abitiamo in pianura, in provincia di Bergamo, La scorsa estate abbiamo preso da una conoscente (con documenti regolari cites, microchip e denuncia) una tartarughina testudo hermanni di un anno, che aveva già fatto un letargo all’aperto. Le abbiamo preparato un recinto con all’interno un vaso di coccio semi interrato, un bel cespuglio di salvia e uno di menta, sotto i quali d’estate si rifugiava spesso. Verso metà ottobre abbiamo riempito di paglia il vaso e messo un tappeto di foglie ovunque. La tartarughina si è interrata per il letargo, ma non so dove, quindi abbiamo aggiunto un nuovo strato di foglie. Vengo al dunque: non si è ancora svegliata! E’ normale? Ormai mi sembra faccia sufficientemente caldo… che devo fare? Scavare delicatamente sotto il vaso o sotto i cespugli per cercarla e svegliarla? Confesso che sono preoccupata…

    • Alberto Blitzen dice:

      Buongiorno Rosalba. In effetti le temperature in questo periodo già consentono il risveglio e l’attività della tartaruga. Può essere utile cercarla, scavando con cautela e delicatezza, non tanto per svegliarla, quanto piuttosto per verificare il suo stato di salute e organizzare una visita dal veterinario. Purtroppo il letargo è una fase molto delicata e alcune tartarughe possono non superarlo. Le cause possono essere moltissime.
      Spero che trovi la tartaruga in salute e che tutto si risolva per il meglio.
      Ci tenga aggiornati.
      Un caro saluto e a presto.

  26. corrado dice:

    Buongiorno ho una tartaruga Greca di 47 anni che ho visto nascere e cui tengo moltissimo, è appena uscita dal letargo nel Giardino di casa per queste giornate calde di Marzo, ma ora prevedono per qualche giorno uno sbalzo termico di 10 15 gradi con temperature che potranno andare anche sotto zero, volevo sapere se metterla nel solito rifugio che utilizza d’estate per la Notte o per qualche giorno tenerla in casa in un piccolo recinto o nel Box ma al buio.
    Cosa mi consiglia
    Grazie
    Corrado

    • Alberto Blitzen dice:

      Buongiorno Corrado. Complimenti a lei per aver allevato una Graeca fino ai 47 anni. Io consiglierei di tenerla comunque nel recinto estivo, magari mettendo un cumulo di paglia o fieno così da darle rifugio. Sconsiglierei invece di tenerla in casa. Se si predispone uno spazio esterno ben strutturato, la tartaruga potrebbe rimanervi tutto l’anno. Ho approfondito l’argomento in questo articolo: https://www.blitzen.it/blog/habitat-ideale-per-tartarughe-di-terra/
      A marzo può capitare che le temperature precipitino, ma si rialzeranno rapidamente. Non esiti a chiedere se ha altre perplessità. Un saluto e a presto.

    • corrado dice:

      Grazie mille utilissimo ma siccome hanno previsto nei prossimi giorni Gelate, noi per questa notte l’abbiamo tenuta in casa in un rifugio creato con delle foglie, mi consiglia di rimetterla fuori o per evitare sbalzi di tenerla in casa per qualche giorno ( la tartaruga è ancora molto addormentata)

      Grazie

      • Alberto Blitzen dice:

        È un piacere Corrado. Se la temperatura della tartaruga va al di sotto dei 2 gradi può essere pericoloso, ma ricordiamo che la temperatura esterna non mai uguale alla temperatura del rifugio. Se la tartaruga si interra, possono esserci differenze molto significative di temperatura con l’esterno. Ad ogni modo, se la tartaruga è sorpresa all’esterno da un improvviso crollo delle temperature, può essere pericoloso. Si può anche aggiungere cumuli di paglia sopra al rifugio, ma in effetti non accade nulla se a fine marzo, per qualche giorno, la si tiene in casa in luogo idoneo. Consiglio, per qualsiasi evenienza, di dotarsi di un terrario interno, con lampada UVB e lampada riscaldante,utile in caso la tartaruga non possa svolgere il letargo (malata, debilitata, ferita, sottopeso) così come in questi casi. Un saluto e a presto.

  27. Marta dice:

    Buongiorno, è la prima volta che mi occupo di una tartaruga di terra e dopo il letargo (circa da ottobre) due giorni fa ha scavato ed è uscita con la testa e non sembra voler uscire più di così! Premetto che è un esemplare non giovane e selvatico poiché è stato trovato e ora è libero in giardino ! Nn capisco se è normale che escano a poco a poco o se devo intervenire in qualche modo particolare! Grazie

    • Alberto Blitzen dice:

      Buongiorno Marta e benvenuta.
      Prima di tutto, ti devo informare che una tartaruga selvatica non può essere tenuta in giardino, perché protetta da leggi severissime. Quello che è importante fare, in caso di ritrovamenti è:
      – liberarla nei pressi del luogo in cui è stata trovata (bosco, campi, ecc)
      – consegnarla ai carabinieri forestali (provvederanno loro a portarla in un luogo consono, sono molto bravi).
      Quanto scritto sopra è molto importante. Trovi un approfondimento in un mio articolo qui: https://www.blitzen.it/blog/normativa-cites-tartarughe-terra/
      Per il resto, è normale che escano a poco a poco. Con temperature superiori agli 8-10°C si svegliano già, ma possono rimanere nel rifugio per molto altro tempo.
      Rinnovo il mio invito a rimettere l’esemplare in natura e sono a disposizione per qualsiasi altra curiosità.
      Un saluto e a presto.

  28. giancarlo dice:

    buonasera ..potete darmi un consiglio?ho una tartaruga che già da due settimane si era rifugiata credo per il letargo in una casetta artigianale fatta di mattoni e sopra con delle buste di plastica per proteggerla dall acqua dentro la casetta ho messo della paglia …sono due giorni che a roma ha fatto bel tempo e stamattina l ho trovata fuori sotto dei cespugli fitti di erba …che devo fare? riportarla nella casetta o lasciarla sotto i cespugli?ma poi quando si abbassa di molto la temperatura? ..grazie per l aiuto
    un saluto a presto

    • Alberto Blitzen dice:

      Salve Giancarlo. Le tartarughe entrano in letargo solo quando la temperatura scende al di sotto degli 8-10 °C. Al di sopra di quella soglia si svegliano o comunque non entrano in letargo. E’ quindi normale, se c’è stato un bel tempo e una temperatura alta, che le tartarughe si sveglino. Non serve fare nulla, perché è normale che facciano capolino quando la temperatura si alza di molto. Al contrario, è meglio non manipolarle o forzarle, lasciando che si regolino autonomamente.
      Aggiungo che le buste di plastica non sono necessarie: specie come le Hermanni o le Graeca hanno bisogno di umidità e l’acqua piovana non è mai un problema, a meno che non si creino ristagni. Nel caso di ristagni, però, non è la copertura il problema ma il luogo stesso del recinto. Un rifugio ideale è dato da un cespuglio, da cumuli di foglie o paglia.
      Un caro saluto e a presto.

  29. domapo dice:

    Ho anche io un problema con le temperature, la mia tartaruga ha 3 anni è lunga 12,5cm e pesa 291gr, ha smesso di mangiare più o meno a ottobre quando pesava circa 305gr, mi chiedo se è sottopeso per andare in letargo, o devo lasciarla tranquillamente andare in letargo?

    • Alberto Blitzen dice:

      Buongiorno. Potrebbe essere che la sua tartaruga sia sottopeso. Se si tratta di una Testudo Hermanni o di una Graeca, con quella lunghezza al piastrone, stando alla scala di Jackson, risulta molto al di sotto del peso ideale e potrebbe avere bisogno di cure. Ricordo però che la misura della lunghezza deve essere calcolata al piastrone, escludendo testa e coda. Consiglierei una visita da un veterinario specializzato, così che possa valutare da vicino la situazione. Un caro saluto e a presto.

      • domapo dice:

        La ringrazio. Al piastrone è meno di 11cm, la specie è un Hermanni. con questa nuova misura, allora credo stia bene. All’apparenza sta bene, anzi benissimo. L’unico problema quindi è che fa ancora caldo e le temperature non scendono per andare in letargo.
        Comunque un salto al veterinario lo faccio lo stesso.
        Grazie ancora per la risposta.

        • Alberto Blitzen dice:

          Allora in questo caso non ci sono problemi: il peso risulta appropriato. Il letargo in effetti dipende dalla temperatura, ma nelle aree in cui vivono in natura è normale entrare non entrare in letargo nei primi mesi d’autunno. Sicuramente ottima la visita veterinaria pre-letargo. Un saluto e buon letargo alla sua tartaruga.

  30. ANDREA dice:

    Salve,
    abito in provincia di Bergamo, e ho una tartaruga di terra di 5 anni, pesa circa 260g ed è lunga circa 12 cm.
    E’ sempre andata regolarmente in letargo sotto terra/sabbia contenuta in un vaso, ma quest’anno è ancora sveglia e bella arzilla che gira nel suo “terrario” nonostante non mangi piu da circa un mese.
    Il vaso con la terra si trova in un locale non riscaldato 8/15°C circa, ho provato anche ad aggiungere uno strato di foglie per vedere se poteva essere d’aiuto ma niente.
    Cosa devo fare? devo dagli da mangiare/bere? può essere pericoloso per la sua salute?
    Grazie mille!

    • Alberto Blitzen dice:

      Salve Andrea,
      può essere che la temperatura sia ancora troppo alta. Il letargo non è una scelta per la tartaruga, quando la temperatura si abbassa sotto i 10°C. Con il letargo controllato, può essere molto utile aggiungere un termoigrometro, per assicurarsi che tutto vada bene.
      Per quanto riguarda il cibo, di solito con l’abbassarsi delle temperature smettono autonomamente di mangiare e la cosa migliore è lasciarle libere di pascolare. Attenzione però a fornire il cibo, perché le foglie già pronte potrebbero indurle a mangiare quando in natura non avverrebbe. Ci tenga aggiornati. Un caro saluto e a presto.

  31. simona dice:

    ho una tartaruga di terra di 5 anni x congiuntivite ho preso in casa e non è andata in letargo da sola sotto terra come gli anni passati. ora è diventata quasi tutta rosa e fa cattivo odore. pensavo fosse morta ma ogni tanto muove le gambe. come mai

    • Alberto Blitzen dice:

      Buongiorno Simona. In questi casi l’unica cosa da fare -e con il massimo dell’urgenza- è rivolgersi a un veterinario specializzato in rettili. Quando le tartarughe assumono un colore rosaceo potrebbero avere problemi anche gravi, come una setticemia. Le consiglio di chiamare al più presto il veterinario.
      Ci tenga aggiornati. Un saluto.

  32. Eleonora Doglio dice:

    Buongiorno Alberto,
    vivo in provincia di Torino e vorrei capire come comportarmi con dei piccoli di tartaruga di terra. Quest’anno ci siamo ritrovati con due piccolini nati quest’estate. Fino agli inizi di novembre non abbiamo avuto problemi, gli avevamo fatto un bel recinto esposto al sole e le tartarughine con il tempo hanno smesso di farsi vedere e si sono nascoste sotto le foglie che gli abbiamo messo in un angolo.
    Purtroppo la notte scorsa ha piovuto un sacco e nell’angolo dove c’erano loro si è accumulata dell’acqua quindi le abbiamo prontamente tolte e messe in casa in una cesta con le foglie. Ora però con il caldo si sono svegliate. Come dobbiamo comportarci? E’ meglio costruirgli un terrario artificiale e tenerle in garage? Oppure tenerle in casa tutto l’inverno ma evitandogli in questo modo il letargo?
    Grazie mille,
    Eleonora

    • Alberto Blitzen dice:

      Buongiorno Eleonora,
      il letargo è possibile solo con temperature inferiori agli 8-10°. Qualora non fosse più possibile il letargo all’esterno (perché, per esempio, il recinto delle neonate è in una zona che si allaga), è necessario, a scelta:
      1. far passare il letargo controllato, in doppia scatola (vedi articolo qui sopra); questa opzione è fattibile solo se si ha uno spazio a temperatura stabile e che resti costantemente al di sotto dei 10° come per esempio una cantina
      2. realizzare un terrario con lampada UVB e lampada riscaldante. Il letargo è sempre preferibile, a meno che la tartaruga non sia malata, debilitata o ferita. Qualora fosse necessario tenerle sveglie, è importante che si simulino le condizioni della bella stagione nel loro terrario, con punti caldi e freddi e i raggi UVB.
      Spero di essere stato d’aiuto. Ci tenga aggiornati.
      Un caro saluto e a presto.

    • Marta dice:

      Buongiorno, la mia tartaruga di terra si è svegliata dal letargo da 2 giorni ed uscita solo con la testa dalla terra senza quindi uscire completamente, non capisco se è una cosa normale che escano poco alla volta! Io mi aspettavo che una volta tornata in superficie uscisse subito, invece si e fermata e non esce dalla sua tana! Scusate ma è la prima volta che mi occupo di una tartaruga e non so proprio come fare ! Grazie

      • Alberto Blitzen dice:

        Buongiorno Eleonora,
        sì, è una situazione normale. Con temperature al di sopra degli 8-10° si svegliano, ma possono comunque rimanere nel rifugio.
        Un caro saluto e a presto.

  33. Veronica dice:

    Buongiorno Alberto e grazie per le preziose informazioni.
    Le tartarughe sono con me da 4 anni ma mi sono trasferita in questa nuova casa lo scorso anno e inizialmente le avevo messe in un recinto per lasciarle in sicurezza fino a conclusione dei lavori. Poi ho preferito liberarle e, in estate, mi occupo personalmente di raccoglierle tutte prima dell’arrivo del giardiniere.
    In giardino non accedono automobili e intorno c’è un muro di cinta… quindi non possono uscire in alcun modo.
    L’unica preoccupazione per me era l’acqua che si accumula in alcuni punti in seguito alle forti piogge, ma se loro scelgono autonomamente un posto sicuro preferisco lasciarle libere. Grazie ancora di tutto!

    • Alberto Blitzen dice:

      Buongiorno Veronica,
      verifica giusto che non ci siano allagamenti, allora.
      Auguro un buon inverno a te e alle tue tartarughe! A presto!

  34. Stefania dice:

    Salve , ho due tartarughe di circa tre anni che ho adottato quest’estate, fin ora sono state in giardino in una zona appositamente recintata, sono della Sicilia e le temperature variano dai 13/14 gradi la sera ai 18 la mattina, le tartarughe però hanno iniziato a non mangiare molto e ad essere meno attive ma ancora sono sveglie ( una un po’ meno dell’altra)volevo sapere se è il caso di metterle in una scatola e posizionarla sempre all esterno ma sotto una tettoia quindi in un posto più riparato e dove non arriva acqua quando piove per prepararle al letargo, grazie

    • Alberto Blitzen dice:

      Salve Stefania. Se si tratta delle tartarughe più comuni in Italia (Testudo Hermanni, Testudo Graeca in particolare), il letargo è importante. Le temperature in Sicilia sono ideali per le tartarughe ed è per questo che io consiglierei di non metterle in scatola ma di lasciarle libere nel recinto. Ovviamente il recinto deve essere dotato di cespugli e di qualche cumulo di foglie, così che possano sistemarvisi per trascorrere l’inverno. La pioggia non è un problema e approfitterei del bellissimo clima siciliano per mantenerle all’aperto. Aggiungo che con temperature che lei descrive è normale che vadano incontro a inappetenza. Questa diventerà sempre più importante con il progressivo abbassarsi delle temperature. Un caro saluto e a presto.

  35. Roby1973 dice:

    Buongiorno,se mentre si scava nel giardino capita di scoprire una tarta in letargo,in quale conseguenza può incappare la stessa? Conviene interrarla nuovamente o e meglio lasciare che si interrei lei nuovamente?

    • Alberto Blitzen dice:

      Buongiorno Roby. Se hai delle tartarughe, sarebbe meglio evitare di scavare nel loro recinto quando sono interrate. Se per errore dovesse capitare, non è consigliato buttarci sopra della terra. Le tartarughe, anche se incoscienti e in letargo, hanno un riflesso delle zampe che le rende in grado di scavare ulteriormente la terra; io metterei sopra un buon cumulo di foglie (o paglia, che però tende a marcire). E’ comunque importante evitare di scavare, se si opta per il letargo naturale. Per assicurarsi che non ci siano problemi, può essere utile mettere un sondino termo-igrometrico. In questo modo si può intervenire qualora la temperatura della tartaruga scendesse al di sotto dei 2 gradi centigradi. Un caro saluto e a presto.

  36. Vincenzo dice:

    Buonasera, vorrei un consiglio ho 2 tarta hermanni di un anno, e’ possibile fargli fare il letargo nel terrario di vetro posizionato all’esterno in giardino ovviamente senza luce riscaldante?

    • Alberto Blitzen dice:

      Salve Vincenzo. Il terrario di vetro non è considerata una bona opzione. Rischia infatti di generare un effetto serra. Sarebbe più opportuno recintare una porzione di giardino, mettendola al sicuro dai predatori. Un saluto e a presto.

  37. Giampaolo dice:

    Salve, ho questo dubbio: date le temperature fredde di questo periodo (abito a circa 900 metri) la mia tarta si è già interrata. Il dubbio è che solo un paio di giorni prima l’ho vista mangiare. Potrebbe essere un problema per il corretto svolgersi del letargo, so che dovrebbero digiunare alcune settimane prima di addormentarsi. Grazie mille

    • Alberto Blitzen dice:

      Buongiorno Giampaolo. In effetti il cibo ingerito può essere un problema, ma è difficile che sia già in letargo. Sulle zone alpine bresciane, per esempio, a 1100 metri di altitudine ci sono ancora massime di 18 gradi e minime di 8-10 gradi. Questa temperatura non consente alla tartaruga di entrare in letargo. Io la lascerei libera di regolarsi. L’importante è non somministrare cibi appetitosi in questo periodo, ma lasciare che si gestiscano da sole, in base al sole e alle temperature.
      Un caro saluto e a presto.

      • giampaolo dice:

        Grazie Alberto,anche io pensavo di vederla ancora almeno nei pomeriggi soleggiati ma invece rimane ancora interrata mi sembra proprio avviata al letargo. Spero si sia “liberata” comunque.

    • Guido Porta dice:

      buongiorno,
      al fine di lasciare le tartarughe il più possibile libere in giardino vorrei sapere se ci sono sistemi di geolocalizzazione da incollare sul carapace adatti e se è il sistema ha controindicazioni.
      grazie

      • Alberto Blitzen dice:

        Buongiorno Guido,
        purtroppo, che io sappia, non esiste un modo sicuro e salubre per avere la tartaruga sempre geolocalizzata. Gli apparecchi risulterebbero troppo ingombranti e fastidiosi per la tartaruga. Ad oggi l’unico sistema è dato da un recinto invalicabile.
        Un caro saluto e a presto.

  38. Eleonora dice:

    Buongiorno, vorrei un consiglio su come affrontare questo periodo pre letargo; ho tre tartarughe che mi sono state regalate l anno scorso, a cui ho fatto saltare il letargo l anno scorso perché erano un po’ magrine. Fino ad oggi le ho gestite in casa in un terrario con lampade UV e riscaldante poiché il giardino non era idoneo ad accoglierle.con la primavera verranno spostate all’ esterno, ma per il letargo pensavo di spostarle in box. Con le temperature di oggi come gestisco le lampade del terrario? È ora di spegnerle? Quando è più opportuno metterle in box? Quando posso iniziare il digiuno? Grazie mille in anticipo per ogni consiglio

    • Alberto Blitzen dice:

      Buongiorno Eleonora, purtroppo non è per niente facile ricreare in un terrario al coperto le giuste condizioni che anticipano il letargo. Ecco perché ti consiglio vivamente, dalla primavera, di spostarle in uno spazio all’esterno. Per un approfondimento, trovi un mio articolo qui:https://www.blitzen.it/blog/habitat-ideale-per-tartarughe-di-terra/
      Servirebbero altre informazioni per darti un aiuto corretto. Di che specie si tratta?
      1. Digiuno. All’aperto, se la stabulazione è ben impostata, si regoleranno da sole, con il progressivo abbassarsi delle temperature. Se attualmente si trovano in terrario al coperto, sarà più difficile abbassare progressivamente la temperatura, perché difficilmente si ottiene una temperatura sufficientemente bassa in casa.
      2. Temperatura. Attualmente siamo agli inizi di Ottobre, ma la temperatura varia molto di zona in zona. Da dove io scrivo, presso il Lago di Garda, c’è una massima di 19 gradi, mentre al sud ci sono ancora 24 gradi.

      • Eleonora dice:

        Grazie mille per la risposta. Io vivo in Oltrepo pavese, le tarte sono delle Hernannine. Il cibo glielo propongo io. Seguo tutti i tuoi consigli, seguo questo sito da quando mi sono state regalate le tate. Terrario, temperature, cibo ecc… Proprio perché in casa è difficile la transizione volevo spostarle in box (in casa ci sono circa 20 gradi di giorno).. qui da me questa settimana le temperature sono variate dai 12 a i 25 gradi… e si, confermo che al loro risveglio verranno spostate in giardino (ora sicuro per accoglierle, prima non lo era). Grazie mille ancora per l’ attenzione

        • Alberto Blitzen dice:

          Grazie a te Eleonora. Sono contento che vengano spostate presto in giardino. Ricordo che il letargo in box è molto difficile, ed è davvero facile fare grossi errori. Se puoi, fai prima una visita da un veterinario specializzato in rettili, spiegando per bene la situazione. Un saluto e a presto.

  39. Elena Calace dice:

    buongiorno , sono Elena da Savona , vorrei sapere cosa poter dare da mangiare ,prima del letargo alla mia tarty. ..ha circa quarant anni . mi sembra che abbia le gambine un po vuote , non belle cicce come gli anni scorsi.ringrazio anticipatamente per la vostra cortesia

    • Alberto Blitzen dice:

      Buongiorno Elena. Non ci sono cibi particolari da dare in quella fase. Se la tartaruga è effettivamente sottopeso, potrebbe essere utile fare una visita veterinaria pre-letargo. Se la tartaruga non avrà abbastanza riserve per affrontare il letargo, il medico potrebbe consigliare di farglielo saltare. Si tratta di un’eventualità remota, non della prassi. Un caro saluto e a presto.

      • Rossana dice:

        Buongiorno
        Abito bella provincia di Caserta… ho due tartarughe di 2 anni erano in letargo ma una delle due è stata svegliata dal gatto, non è ferita ma non mangia ed è sveglia. Come posso aiutarla? La devo tenere sveglia con una lampada?
        Grazie mille in anticipo anticipo

        • Alberto Blitzen dice:

          Buongiorno Rossana. A Caserta il clima è ottimo per le tartarughe. Se si è svegliata, non era ancora in letargo ma si stava semplicemente preparando. Le temperature che consentono il letargo, infatti, sono al di sotto degli 8-10 °C. Con il progressivo abbassarsi delle temperature, la tartaruga andrà in letargo e se non è ferita o debilitata, non c’è ragione per farle passare l’inverno in casa. Perché altri animali non diano loro fastidio, è sempre meglio avere un recinto che le protegga e rifugi qua e là, costituiti da cespugli o cumuli di foglie. Un saluto e a presto.

    • Alberto Blitzen dice:

      Ciao Ivan. Ti consiglio di rivolgerti ad allevatori specializzati, o presso negozi di animali esotici. Ricorda che le tartarughe sono animali protetti; sarà quindi necessario che il venditore ti dia anche i documenti necessari, obbligatori per legge. Un caro saluto.

  40. Alessandra dice:

    Ciao a tutti sono Alessandra, ho tre thb di un anno e mezzo prese da poco, sono preoccupata per il letargo, io vivo in provincia di Torino faranno letargo in giardino, qui da noi soprattutto negli ultimi inverni le temperature sono molto in costanti, magari ci sono notti in cui scende sotto i – 5gradi e dei giorni di pieno sole dove al pomeriggio magari possono esserci anche 10 gradi (lo scorso inverno è successo), ok che la temperatura sotto terra in più con foglie di quercia sopra sarà diversa, ma non è comunque pericolosonel primo caso perché sia troppo bassa e riportino gravi danni e nel secondo caso che si sveglino dal letargo?

    • Alberto Blitzen dice:

      Ciao Alessandra. Sicuramente il rischio c’è, ma in genere nel Nord Italia le Testudo si interrano, minimizzando gli effetti degli sbalzi di temperatura. Il pericolo non dipende direttamente dalla temperatura esterna, ma dalla temperatura nel rifugio della tartaruga. Spesso c’è una differenza di parecchi gradi fra la temperatura in superficie e la temperatura sotto terra. Da alcune rivelazioni si nota che anche quando le temperature esterne crollano a -15 *C, a 25 centimetri di profondità la temperatura rilevata non va al di sotto dei 2 gradi C. Un saluto e a presto.

  41. ZGiuse dice:

    Salve, ho 2 tartarughe di 3 e 2 anni, vivendo al centro Italia non so quando posso mandarle in letargo e di conseguenza organizzarmi per dove metterle.
    Grazie in anticipo.

    • Alberto Blitzen dice:

      Salve! Il Centro Italia ha un ambiente perfetto per le tartarughe delle specie più comuni nel nostro paese. Se si tratta di Testudo Hermanni, per esempio, all’abbassarsi delle temperature andranno incontro a inappetenza e diventeranno meno attive. Entreranno in letargo quando la temperatura sarà al di sotto degli 8-10°. Nel centro Italia io consiglierei il letargo naturale, svolto in giardino. Un saluto e a presto.

  42. Ribba dice:

    Buongiorno,

    dopo essere uscita dal letargo la mia tartaruga ha iniziato a cibarsi normalmente e regolarmente. La stranezza è che tutt’ ora con temperature ormai estive, quando sono le quattro del pomeriggio nonostante ci sia sole e caldo si ritira nel rifugio utilizzato durante l’ inverno per il letargo. Rifugio nel quale ho lasciato la paglia e la terra e che quindi mantiene ancora la forma della tana che si era creata in autunno.
    E’ normale che si ritiri così presto ogni giorno?

  43. Siriana Vassallo dice:

    Salve a tutti ho 5 tartarughe su terra….vivo in Sicilia e da ben dieci anni lascio le mie tartarughe in giardino e fare il naturale decorso del letargo autonomamente
    Ma ancora oggi al 5 giugno! Per la prima volta nessuna tartaruga è uscita dal letargo!
    È possibile Che proprio a causa delle temperature bissare di quest’anno e del fatto che siano andate in letargo tardissimo…questo possa influire sul loro altrettanto tardo risveglio ???
    Grazie mille a chi mi risponderà

    • Alberto Blitzen dice:

      Ciao Siriana. Sicuramente hai proceduto correttamente, negli anni, a permettere il letargo naturale; la Sicilia, del resto, è una bellissima regione non solo per noi umani ma anche per le tartarughe, con un clima perfetto. Purtroppo non è affatto normale che a giugno le tartarughe non si siano ancora fatte vedere, perché avrebbero dovuto essere uscite da un pezzo. Il fatto che siano andate tardi in letargo non influisce sul risveglio, che dipende essenzialmente dalle temperature (al di sopra degli 8-10 gradi c’è il risveglio). Potrebbero essere state trovate e attaccate da qualche predatore o aver avuto altri problemi. Spero che tutto si risolva. Un caro saluto e a presto.

  44. Francesca dice:

    Ciao a tutti! Ho 6 tartarughe di terra! Da cinque giorni sono uscite dal letargo tutte tranne una femmina. Sono un po’ preoccupata non so se ho fatto bene ma l’ho portata in casa aspettando che si svegli! Si muove molto lentamente ha la testa dentro il carapace e gli occhini chiusi. Devo aspettare o meglio intervenire in fretta con un veterinario? Non vedo ferite vecchie o nuove.

    • Alberto Blitzen dice:

      Ciao Francesca. Sono felice che le tue tartarughe siano uscite dal letargo. A volte alcuni esemplari escono dal rifugio più tardi di altri, ma portare in casa l’esemplare inattivo non è una buona idea. Sicuramente, se hai il dubbio che l’inattività sia dovuta a problemi di salute, il consulto di un veterinario specializzato è la scelta migliore. In via preliminare, telefonicamente, potresti rispondere alle domande del medico che saprà valutare se sia necessaria una visita.Tienici aggiornati. Un caro saluto.

  45. Katiuscia dice:

    Buon giorno, la mia tarta si e svegliata dal letargo la prima settimana tutto ok fatto bagno in acqua tiepida a vista non aveva nulla… dopo una settimana si è gonfiata una zampa portata dal veterinario dice che durante il letargo è stata morsa da un topo si vedono i segni… mi ha dato antibiotici e bagni di betadine… dopo 15gg si è sgonfiata tantissimo solo ancora gonfia…
    Volevo sapere se si può fare qualcosa x migliorare??
    Mangia e si muove…ora è in casa su consiglio del veterinario.

    • Alberto Blitzen dice:

      CIao Katiuscia. Mi spiace molto per quello che è successo. Penso che tu abbia operato perfettamente, portandola subito dal veterinario e seguendo le sue prescrizioni. Altri prodotti o rimedi potrebbero contrastare con la terapia del medico, che rappresenta sempre la via migliore da seguire. Vedrai che presto la tartaruga starà meglio. Se invece dovesse avere un peggioramento, il veterinario saprà integrare la terapia che ha impostato. Augurando alla tua tartaruga una buona guarigione, ti mando un saluto. Tienici aggiornati! A presto!

      • Katiuscia dice:

        Ok vi aggiornerò.
        Portata al controllo migliorata tantissimo.
        Si continua con antinfiammatorio impacchi di acqua e sale e ginnastica ?… rimessa nel suo giardino… saluti ?

  46. Isabel dice:

    Buon giorno, mi chiamo Isabel.
    Ho 4 testudo Hermanni Hermanni, hanno fatto il letargo controllato dentro a due scatole ricoperte di paglia e terra, come descritto nell’articolo sopra. La temperatura è rimasta costante, adesso inizia a superare i 10 gradi, e solo una tartaruga ha iniziato a svegliarsi. Come mi devo comportare? Devo metterle a disposizione acqua e cibo?

    • Alberto Blitzen dice:

      Buongiorno Isabel. Se la temperatura esterna inizia ad essere stabilmente al di sopra dei 15-20 gradi, puoi risistemarle nel loro recinto. In genere in natura il salto di temperatura è piuttosto brusco (cfr. Avanzi) e con la temperatura più alta riprenderanno la loro attività. Molti esperti e veterinari consigliano, al risveglio, dei bagni in acqua tiepida, perché si reidratino. Anche il cibo può essere dato, perché è improbabile – con aprile alle porte- che ritornino in letargo. Un caro saluto e a presto.

      • Terry dice:

        Buon giorno ho una tartarughina di 4 giorni ho 2 dubbi
        • vorrei sapere cosa posso darle da mangiare visto che è così piccola?
        • so che piccole così è sconsigliato il letargo pensavo di tenerla in una teca in vetro ma non so a che temperatura tenere la lampada rossa non vorrei cuocerla 😔 se mi date altri suggerimenti sarei felicissima grazie

        • Alberto Blitzen dice:

          Buongiorno Terry.
          Rispondendo con ordine:
          • Una tartaruga neonata mangia esattamente lo stesso di una tartaruga adulta, solo che in quantità differenti. A differenza di altri animali a cui siamo più abituati (cani, gatti, ecc), la tartaruga neonata è di fatto un adulto in miniatura, con comportamenti del tutto identici agli esemplari più vecchi per quanto riguarda il cibo. Trovi un approfondimento qui: https://www.blitzen.it/blog/tartarughe-di-terra-appena-nate-cosa-fare/
          • Molti esperti consigliano in realtà di fare sempre il letargo, quando possibile. Ci sono situazioni in cui il letargo non è consigliato, ma non dipendono dall’età. Trovi un elenco nell’articolo qui di seguito, con un approfondimento su come gestire questo periodo: https://www.blitzen.it/blog/tartarughe-di-terra-appena-nate-cosa-fare/
          Se vorrai comunque optare per un inverno in terrario, questo deve riprodurre per quanto possibile la bella stagione in una piccola area di casa tua, con lampada riscaldante sopra alla zona calda (intorno ai 30°), una zona fredda e una lampada a raggi UVB. Io consiglio sempre -se possibile- di non saltare mai il letargo.
          Un saluto e a presto.

  47. Il dice:

    Salve a tutti, ho una tartarughina di terra ed ha un anno circa, a fine ottobre quando sono iniziate le piogge, l’ho portata dentro casa in un contenitore di plastica con della terra, all’inizio mangiava, poi pian piano non ha mangiato per un bel po’ addormentandosi anche se non sotto terra.
    Oggi però si è svegliata ed è subito andata a bere?
    Come posso fare? Non succede nulla se non va in letargo? Devo riportarla all’esteeno?
    Sono preoccupata..

    • Alberto Blitzen dice:

      Salve! La pioggia non interferisce con il letargo delle tartarughe, che in genere scelgono luoghi ben drenati per l’inverno. Come spiego nell’articolo qui sopra, un letargo in casa con temperature al di sopra degli 8 gradi può danneggiare l’esemplare. Questo non può svegliarsi se le temperature superano gli 8/10 gradi. Sarebbe quindi molto importante, se si sceglie il letargo controllato (in box di legno, per esempio) di mantenerla in un luogo a temperatura costante fra i 4 e gli 8 gradi. Far saltare il letargo quando non è necessario per motivi di salute non è consigliabile, ma se la tartaruga è tenuta sveglia, è importante predisporre un terrario con lampada riscaldante e lampada UVB. Quello che posso consigliare per l’anno prossimo, se sei in zone temperate (sud e centro Italia) è un letargo all’aperto. Anche al Nord il letargo all’aperto è ottimo, ma puoi integrare la copertura con cumuli di paglia o foglie all’abbassarsi delle temperature. Spero di essere stato d’aiuto.

  48. Elisa dice:

    Salve la mia tartaruga non si e’interrata e’in letargo controllato in una cassetta con terra e fieno e questa mattina l’ho sentita muovere.l’ho controllata ed era sveglia…e non ha perso peso pero’ho notato che gli occhi hanno un po’di ristagno nell’angolo interno e’normale?o devo sospendere il letargo?se qualcuno sa dirmi qualcosa..grazie.

    • Alberto Blitzen dice:

      Buongiorno Elisa. Se la tartaruga è in letargo controllato, è importante assicurarsi che la temperatura sia costantemente compresa fra i 3 e gli 8 gradi. A temperature più basse dei 2°C, infatti, c’è il rischio di danni permanenti e a temperature più alte di 9-10°C la tartaruga interrompe il letargo. Se la tartaruga è sveglia, quindi, è probabile che la temperatura sia troppo alta. Quanto descritto all’occhio -se ho ben interpretato- è normale, ma se noti gonfiore può essere importante una visita da veterinario specializzato. Un caro saluto e a presto.

  49. MARCELLO dice:

    Buona sera , le mie tartarughe sono ancora in uno stato confusionale qui al sud….la mattina escono 2 minuti e ritornano nella loro casetta, ma non mangiano…..come potrei aiutarle? Le altre già in letargo le ho coperte con i o strato di paglia in modo da isolarle dal mondo esterno…..

    • Alberto Blitzen dice:

      Caro Marcello, per ora ti consiglierei di non intervenire, perché con temperature massime di 14° (temperatura massima di oggi a Napoli) è normale la situazione che descrivi. Se le temperature non scendono al di sotto dei 10°C, infatti, le tue tartarughe non potranno andare in letargo e rimarranno – come ben descirivi- in una sorta di stato confusionale. Anche se si tratta di un anno decisamente anomalo per quanto riguarda le temperature, ti sconsiglierei per ora di intervenire: le tartarughe mediterranee che hanno la fortuna di vivere al Sud, infatti, passano periodi molto più ridotti di letargo rispetto agli esemplari che vivono al nord, ma questo non è affatto un male. Non forzarla in nessun modo a mangiare, perché questo la metterebbe in pericolo.
      Un unico accorgimento può essere il monitoraggio del peso, perché se perdono troppa massa potrebbero essere troppo debilitate per affrontare il letargo che arriverà.
      Riepilogando, per il momento non ci sono particolari accorgimenti da prendere, ma è bene tenerle ben osservate. Ovviamente, se si notano problemi di salute durante questi mesi delicati (es. eccessiva magrezza) sarà sempre bene consultare un veterinario specializzato.
      Spero in qualche modo di essere stato d’aiuto.
      Un caro saluto e buone feste.

    • Alberto Blitzen dice:

      Ciao Katiuscia. Quest’anno più di altri il tempo è stato molto anomalo e può aver portato ad un diverso comportamento della tua tartaruga. Se si trova il letargo da qualche giorno a dicembre inoltrato è probabile che tu viva al sud o in un’area costiera a clima molto mite, privo di inverni rigidi. Come accorgimento, quello che puoi fare è coprirla con uno spesso cumulo di foglie o di paglia, così da proteggerla anche se non si è interrata. Non coprirla di terra in alcun modo, perché potresti danneggiarla. Un caro saluto e a presto!

      • Katiuscia dice:

        Ciao grazie delle risposta.
        Abito in provincia di Torino inverni rigidi.
        Le ho messo paglia.. nailon spesso sul tetto dove dorme…
        Ma ho paura che patisca il freddo.

        • Alberto Blitzen dice:

          Ciao Katiuscia. E’ un piacere. Mettendo molta paglia o foglie, dovrebbe essere al sicuro. Per sicurezza, come suggerisco nell’articolo qui sopra, consiglio sempre di mettere un buon termometro, così da poter intervenire in caso d’emergenza. Un caro saluto.

  50. Federica dice:

    Buonasera,
    Sono nuova nel blog, quindi chiedo da scusa per i miei possibili errori, ho una Testudo Horsfieldi che non è ancora in letargo nonostante la temperatura sia ormai scesa sotto i 10 gradi. Potete aiutarmi? Cosa devo fare?

    • Alberto Blitzen dice:

      Buonasera Federica e benvenuta.
      Non preoccuparti per eventuali errori: scrivi sempre liberamente. Sarà un piacere risponderti sempre.
      E’ nomale che la tua Horsfieldii non sia ancora in letargo: a 8-10 gradi Celsius, infatti, la tartaruga si risveglia e si mantiene in una fase di torpore. Anche se le sue attività saranno estremamente limitate o nulle, sarà quindi decisamente sveglia.
      Ricorda, inoltre, che il riferimento non è la temperatura esterna, ma la temperatura della microzona in cui è la tartaruga. Per farti un esempio, una temperatura esterna di 10°C nella mia area (colline del Garda) corrisponde a 15°C nel rifugio della tartaruga, sotto alle foglie, a contatto con il terreno. Nonostante la temperatura esterna di 10°, quindi, la tartaruga sarà ancora ben sveglia, perché la temperatura della sua piccola area sarà leggermente più alta.
      Per questo motivo, per un monitoraggio completo, consiglio nell’articolo di sistemare un termometro a sonda nella microarea in cui la tartaruga passerà il letargo.
      Un caro saluto e a presto.

      • Veronica dice:

        Salve,
        io abito ad Anzio in provincia di Roma, ho diverse tartarughe libere in un giardino di circa 1000 mq, che tende ad allagarsi in alcune zone quando piove incessantemente per ore o a causa delle sempre più frequenti “bombe d’acqua”.
        Come devo comportarmi?
        Le tartarughe riescono a regolarsi da sole sulle zone da scegliere per interrarsi o rischiano di trovarsi immerse nell’acqua?

        • Alberto Blitzen dice:

          Buongiorno Veronica,
          generalmente le tartarughe scelgono autonomamente zone ben drenate e con una scelta così vasta di spazio non dovrebbero esserci problemi. Le tartarughe sono con lei da molti anni?
          Aggiungo che può essere comunque utile, in futuro, recintare una parte del suo ampio giardino, da dedicare totalmente alle sue tartarughe (ovviamente in una parte al sicuro da allagamenti, ben esposta al sole). Con il suo ampio giardino, potrebbe dedicare circa 10 mq a tartaruga. Questo perché è utile per evitare che fuggano, che entrino in contatto con altri animali domestici e che vadano incontro a pericoli (es. auto in manovra, tagliaerba, ecc).
          Mi faccia sapere.
          Un caro saluto e a presto.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *