Casetta per Tartarughe di Terra - Disegno raffigurante una Tartaruga che legge il giornate davanti alla sua casetta realizzata con un vaso di coccio

Come fare a Costo Zero una Casetta Estiva per Tartarughe di Terra

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«La tartaruga disse a Zeus: “Voglio una casa tutta per me, in modo che vi possa entrare solo chi dico io!”. Zeus rispose: “Avrai una casa tutta tua, ma ci potrai entrare solo tu!» (Esopo)

Un riparo è necessario

Una tartaruga di terra ha bisogno di una casetta / rifugio? Sì, direi di sì, visto che ne aveva chiesta una direttamente a Zeus.

Siamo abituati a considerare il suo guscio come una casetta, ma non è così: il guscio è una corazza che protegge il suo corpo dai nemici, ma non la ripara né dal vento, né dal caldo, né dal freddo ( 7 Grandi Pericoli per le Tartarughe di Terra ) .

Insomma, se vuoi creare un ambiente Ideale per la tua tartaruga di terra , devi garantirgli un rifugio coperto. Personalmente, sconsiglio i rifugi di plastica, perché isolano malamente dalla temperatura esterna.

I materiali del rifugio

Ricorda che in realtà anche un cespuglio fitto o dei cumuli di fieno vanno bene: l’importante è che offrano un riparo.

Cespugli a parte, i miei materiali preferiti sono il legno e il cotto e ti posso assicurare che in entrambi i casi si possono fare dei rifugi bellissimi.

Siccome mi piace lavorare il legno, spesso le faccio in abete e acero. La casetta in legno richiede però una certa manualità, tanto impegno e ricerca del materiale con i relativi costi.

INFO Nello Shop Blitzen puoi trovare casette realizzate artigianalmente con materiali di primissima qualità tra cui la nostra TORTUGA – Casetta Professionale per Tartarughe di Terra

Tortuga - Casa per Tartarughe di Terra in legno - Blitzen
TORTUGA – Casetta per Tartarughe di Terra – Blitzen

Un riparo semplice da preparare

Ma vuoi preparare un riparo estivo senza dover tagliare assi e inchiodare pannelli? Niente paura, perché ho una bella soluzione per te: tutto quello che ti serve è un vaso di coccio, una piccola area scavabile nel tuo terrario e un po’ di terra.

Hai presente gli hobbit? Simpatici omini dell’epopea de “Il Signore degli Anelli”, hanno case accoglienti sotto terra con una bella porta tonda. Le loro abitazioni mi hanno ispirato il nostro rifugio estivo per tartarughe di terra, ottenuto con un vaso di coccio interrato per metà.

Questo materiale è un buon isolante: assorbe molto lentamente il calore e altrettanto lentamente lo cede.

L’isolamento della nostra casetta per tartarughe di terra è ottenuto anche da una copertura di terra che può mantenere l’interno ancora più fresco d’estate e ancora più caldo d’inverno.

Tre premesse:

– Ci sono infinite valide soluzioni fai-da-te. Quello che ti propongo è frutto della mia personalissima esperienza, ma sentiti libero di adattare il progetto alle tue esigenze, ai tuoi spazi, al tuo gusto e alla tua tartaruga di terra.

– Occhio alle dimensioni. Le misure che ti propongo qui sono ottime per le comuni tartarughe europee che di solito non superano il peso di un chilo, ma ci sono esemplari ben più grandi. Insomma, se hai una tartaruga gigante delle Galapagos, le misure vanno adattate.

– Occhio all’ambiente. È inutile fare una bellissima casetta se poi lo spazio intorno non è ottimale. Le tartarughe terrestri hanno bisogno di luce, di erba, di cespugli, di terra e di acqua.  Habitat ideale per Tartarughe di Terra: i 7 elementi

Passiamo ora alla nostra casetta per tartarughe di terra e come ottenere un rifugio estivo ipogeo di altissima qualità, il tutto in cinque punti.

Punto primo: scegli un bel vaso

La prima cosa che devi fare è scegliere un bel vaso classico, a tronco di cono, con la base più piccola dell’apertura. La forma ad anfora non va bene, perché fa ristagnare all’interno l’acqua che si forma con l’umidità o la pioggia.

Le dimensioni le puoi scegliere sulla base della tua tartaruga di terra: per un esemplare adulto, un vaso di 40 centimetri di diametro è perfetto.

Io, per esempio, ho tartarughe di terra femmine di quarant’anni ben sviluppate, quindi ho optato per un vaso molto ampio, largo due spanne.

Questa grandezza, però, sarebbe poco utile per delle tartarughe giovani, per le quali sarebbe sufficiente un vasetto da 20 centimetri di diametro.

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L’ altezza ideale del vaso è di circa due volte la lunghezza della tua tartaruga di terra o poco meno. Se hai solo vasi più bassi, considera che l’altezza minima deve essere di una volta e mezza la lunghezza della tartaruga.

Giusto per darti un esempio, per un esemplare adulto di Testudo femmina io consiglio 40 centimetri di altezza.

Il vaso di plastica può andare bene? Beh, diciamo che non è la scelta ottimale.

La plastica, a differenza della terracotta, è un pessimo isolante: durante la notte è incapace di trattenere il calore mentre durante il giorno si arroventa al sole. Il cotto, invece, oltre ad essere bellissimo, è un coibentante fantastico.

Punto secondo: interra il vaso per metà (o spezzalo per il lungo)

Sottofondo drenante per evitare i ristagni

Ora che hai scelto il vaso perfetto, è giunto il momento di sistemarlo nel tuo terrario.

Tutto quello che devi fare è scavare un buco profondo almeno la metà del diametro del vaso. Se proprio vuoi il non plus ultra della qualità ambientale, fai un buco leggermente più profondo e mettici uno strato (2 o 3 centimetri) di sassolini e sabbia: questo permetterà all’acqua di drenare meglio ed eviterà i ristagni.

A questo punto, adagia il tuo vaso coricato. Se riesci, mettilo con l’asse centrale parallela al livello del terreno. In questo modo manterrai la pendenza del vaso verso l’esterno e l’acqua che riuscirà ad entrare scolerà naturalmente al di fuori, senza dare fastidio alla tua tartaruga di terra.

Per ottenere questo effetto, è sufficiente mettere un po’ più di terra e sassolini nel buco in corrispondenza della parte posteriore del vaso, in modo da ottenere uno spessore.

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Terra scavabile per la tartaruga

Fatto questo, dobbiamo metterci la terra. Per prima cosa metti la terra ai lati del vaso, all’esterno, in modo da bloccarlo e renderlo ben saldo. Per finire, riempi con un mix di torba e terra il tuo rifugio estivo, coprendolo fino alla metà del suo diametro (o poco meno).

Ricorda che l’altezza dell’apertura deve consentire alla tua tartaruga di entrare agevolmente, altrimenti non riuscirà a ripararsi, quindi lascia uno spazio libero di almeno 20-25 centimetri.

Fatto? Bene, già così il tuo rifugio estivo è perfetto. Alle tartarughe piace il contatto con la terra:

In Inverno scavano una piccola buca per il letargo ( Il Letargo delle Tartarughe di Terra: come fare )

Nei mesi caldi possono interrarsi all’ombra per l’estivazione. La tua casetta permette loro tutto questo e sicuramente te ne saranno grate.

Punto terzo: copri il vaso di terra

Il miglior isolante: una copertura in terra

Vuoi ottenere un risultato incredibilmente performante? Allora copri interamente il tuo vaso di terra, lasciando libero solo il lato dell’ingresso.

La terra, infatti, è un’isolante straordinario: strutture ipogee mantengono la stessa temperatura tutto l’anno.

È chiaro che non potrai mettere metri di terra sopra al tuo rifugio estivo, ma con uno spessore dai 10 ai 15 centimetri puoi ottenere risultati straordinari.

Più spessore = più isolamento

Naturalmente, lo spessore massimo di terra sarà in corrispondenza del fondo del tuo vaso, mentre lo spessore minimo sarà all’avvicinarsi dell’apertura. Cerca di compattare per bene la terra di modo che le prime piogge non dilavino eccessivamente il tuo lavoro.

Perché questa sia stabile, cerca di fare in modo che la pendenza sia il più dolce possibile.

Punto quarto: piantaci sopra erbette e piantine

Un tetto-giardino

È giunto il momento del tocco di classe: il tetto-giardino. Gli architetti più alla moda, quando vogliono essere ancora più alla moda, mettono del verde sulle coperture.

Nel nostro caso, questo accorgimento può fare del nostro rifugio estivo un capolavoro: erba e fiorellini, infatti, aumenteranno ancora di più l’isolamento interno e offriranno anche da mangiare alla nostra tartaruga di terra (“Cosa mangiano le Tartarughe di Terra: la guida alimentare”).

Erbe spontanee sulla copertura? Cibo e isolamento termico

Può essere difficile impedire alla nostra Testudo che distrugga tutto prima che l’erba cresca ed è per questo che può essere utile mettere zolle di erba già matura.

L’effetto, però, può essere davvero straordinario, sia per la tartaruga di terra che abiterà la sua nuova casetta estiva, sia per te che la osservi: un tetto verde con le erbette che crescono rigogliose.

Punto quinto: taglia il nastro

È fatta! Il momento è giunto: davanti a un pubblico di familiari e tartarughe in visibilio, taglia il nastro e inaugura il tuo capolavoro. Con pochi euro e poco tempo, hai ottenuto un rifugio estivo dall’altissima qualità funzionale, termica ed estetica.

Per la grande gioia della tua tartaruga terrestre.

Eccoci alla fine del nostro piccolo viaggio insieme su come costruire una Casetta Estiva per Tartarughe di Terra.

 

Illustrazioni del Maestro Andrea Golinotti

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alberto blitzen

Sono appassionato di biologia, da molti anni studio l’ambiente degli animali. Ho abitato fra i boschi della Francia, le sabbie del Medio Oriente, i canali di Venezia e le luci di Parigi, per poi tornare all’ovile.

L’ovile è sulle bellissime colline del lago di Garda, in mezzo a castelli, fiabe e cipressi. Da qui racconto storie e faccio disegni su tartarughe, gatti, cani, ricci e pipistrelli.

38 pensieri su “Come fare a Costo Zero una Casetta Estiva per Tartarughe di Terra

  1. giuseppe dice:

    Ciao
    vorrei sapere come riconoscere il maschio dalla femmina, faccio presente che a primavera faranno due anni.
    sono in ottima salute e sono uscite indenni dal primo letargo passato dentro una cassetta da me costruita, e riempita con oltre 5 cm di terriccio misto torba e sabbia posta in una cantina a circa 6/8 gradi di temperatura.
    grazie x la risposta
    Giuseppe

    • Alberto Blitzen dice:

      Ciao Giuseppe.
      Purtroppo a quell’età non è possibile in alcun modo riconoscere il sesso delle tartarughe. I caratteri sessuali, infatti, si svilupperanno molto più tardi, fra i 5 e i 9 anni di età. Con il passare del tempo, compariranno segnali del loro sesso.
      Ne parlo in questo articolo, ecco qui: https://www.blitzen.it/blog/tartaruga-terra-maschio-femmina/
      Ottimo che abbiano passato bene il letargo. Consiglio di mettere sempre un termometro con sonda, così da essere sempre sicuro che la temperatura non si alzi o non scenda oltre i livelli di guardia.
      Un caro saluto e a presto.

  2. Cassiano dice:

    Ciao ragazzi, oggi pomeriggio ho salvato una tartaruga di terra + – di 30 35 cm, era lungo il ciglio della strada procinto per l’attraversamento le macchine le sfioravano il guscio anteriore.
    Il mio dubbio e che vorrei sapere se può essere un esemplare scappato da qualche abitante della zona oppure se può essere un esemplare naturale, perché se lo fosse preferirei reimmette l’esemplare nel suo abitat naturale, tenete conto che la strada è una provinciale e la tartaruga stava tentando di attraversare la strada per andare verso i colli che si trovano più avanti.
    Dall’altra parte c’è un fiume.
    Qualcuno mi sa consigliare se conviene per lei che resti con me con le dovute cure, oppure reimmetterla libera ?
    Se mi rispondete Ve ne sarò grato
    Grazie

    • Alberto Blitzen dice:

      Ciao Cassiano. Prima di tutto, complimenti per il salvataggio. Per quanto riguarda la tua domanda, tutto dipende dalla zona in cui vivi: tutta la fascia costiera dell’Italia, nonché le isole (ad esclusione della dorsale appenninica, della Pianura Padana e delle Alpi) è area in cui ci sono esemplari in natura.
      Il mio consiglio è il seguente: rivolgiti ai carabinieri forestali. Provvederanno loro a liberare la tartaruga in luogo idoneo o a prenderla in custodia.
      Tienici aggiornati.
      Un caro saluto e a presto.

    • Luciana dice:

      Ciao Alberto come stai?Mi piace molto il tuo sito sul le tartarughe.Perché non fai più le casette per tartarughe?
      Le informazione che ho trovato nel tuo sito mi hanno aiutato molto a curare la mia tartaruga.Grazie di cuore.

      • Alberto Blitzen dice:

        Ciao Luciana, grazie per questo messaggio. Sono felice che questo sito ti piaccia e ti abbia aiutato nell’allevamento delle tartarughe.
        Le casette le facevano due artisti eccezionali che però ora non hanno più tempo, perché le vendite erano moltissime e questo impegno entrava in conflitto con il loro lavoro. Però il blog prosegue, per dare sempre informazioni sulle tartarughe.
        Ad ogni modo, ricordo che il rifugio ideale è costituito da cespugli e cavità, quando più naturali possibili.
        Un caro saluto e a presto.

  3. Massimo dice:

    Salve, vorrei fare la casetta per esterno usufruendo di una cassetta di legno (tipo quella dove si mette la frutta) rivestendola con dei pannelli di sughero. Va bene?

    Invece chiedo un consiglio per come è dove metterla quando va in letargo, grazie mille.

    • Alberto Blitzen dice:

      Salve Massimo. È importante che il rifugio non sia troppo secco, perché l’umidità è molto importante per le tartarughe. Ottimi rifugi si possono fare con blocchi di tufo, che permettano all’acqua di percolare. La cassetta e il sughero possono comunque rappresentare un buon rifugio, ma io consiglierei di dare più scelte: comuli di paglia, casette, cespugli e terra smossa, così che l’esemplare possa scegliere dove preferisce andare.
      Per l’inverno, in Italia il letargo naturale è una buona scelta, perché il clima lo consente. Così facendo, non rischiamo di fare errori che potrebbero compromettere la salute dei nostri animali. Offrendo più rifugi all’interno di un recinto sufficientemente ampio, la tartaruga saprà scegliere lo spazio ideale per l’inverno.
      Trova anche un approfondimento qui: https://www.blitzen.it/blog/letargo-delle-tartarughe-di-terra-come-fare/
      Un caro saluto e a presto.

    • Alberto Blitzen dice:

      Salve Lella. No, non è consigliato e al contrario può comportare danni alla tartaruga. Per le specie più comuni, è importante che abbiano uno spazio all’aria aperta, in giardino. Per alcune specie esotiche, o comunque per tartarughe che per motivi medici devono stare in terrario al coperto per qualche tempo, sono preferibili strutture in legno, con lampade riscaldanti e UVB. Nella sezione del blog sull’habitat potrai trovare un articolo dedicato. A presto.

  4. Mirca Reasso dice:

    Ho bisogno di un consiglio: ho trovato, scavando per sotterrare gli avanzi delle mie tarte, e ho trovato 4 uova gia’ semi aperte. Le ho prese e messe in incubatrice ma ho dovuto dopo un paio di giorni, aiutare i piccoli ad uscire totalmente dall’uovo perche’ avevo capito che da soli non sarebbero riusciti, essendo (le uova) diventate durissime. I piccoli avevano ancora il sacco vitellino per cui li ho lasciati in incubatrice alcuni giorni. Dopodiche’ li ho messi nel terrario approntato per loro, dopo averli tenuti alcuni minuti in acqua tiepida per farli reidratare. Da ieri sono nel terrario, si sono nascosti sotto il fieno e, nonostante io gli abbia messo vicino sia insalata che frutta (banana), non si nutrono. Sono alla mia prima esperienza di neonati e non so come comportarmi. Devo lasciare fare alla natura? Sanno i piccoli come comportarsi? O mi devo preoccupare?

    • Alberto Blitzen dice:

      Ciao Mirca e complimenti per le nascite. I piccoli di tartaruga mangiano esattamente le stesse cose delle tartarughe adulte. Se sono Testudo Hermanni, anche per loro imposterei una dieta basata di erbe e foglie, evitando la lattuga e la frutta se non per situazioni occasionali. Credo sia tutto in ordine, ma se ci fossero situazioni preoccupanti può essere utile una visita veterinaria. Ti riporto qui un articolo che può esserti utile, sulle tartarughe appena nate: https://www.blitzen.it/blog/tartarughe-di-terra-appena-nate-cosa-fare/
      Un caro saluto e a presto.

  5. Vincenzo dice:

    Ciao e complimenti per i tuoi articoli, li trovi molto interessanti!
    Se non riuscissi a trovare vasi di coccio potrei usare quelli di cemento e polvere di marmo?

    • Alberto Blitzen dice:

      Ciao Vincenzo e grazie del tuo gentilissimo commento.
      Sì, aggiungo che l’ideale, per offrire riparo, può essere rappresentato anche da blocchi di tufo, che trattengono bene l’umidità.
      A presto!

  6. Gigi dice:

    complimenti per l’articolo, quale esposizione andrebbe data all’ingresso del rifugio?
    da qualche parte ho letto che l’ingresso andrebbe rivolto verso sud, ma così non si rischia che al meridione (dove mi interessa) con le prime giornate di sole invernali la tartaruga si svegli creando uno stato di letargo ad intermittenza ?
    grazie
    gg

    • Alberto Blitzen dice:

      Ciao Gigi e grazie per la tua gentilezza.
      L’esposizione del rifugio, così come la sua collocazione, risponde a molti fattori. Spesso si consiglia che il rifugio sia rivolto verso Sud o Sud-Est perchè in questo modo la luce del mattino illumina l’interno, riattivando la tartaruga. Per quanto riguarda il letargo, però, la luce non rappresenta un problema: la tartaruga continierà a dormire con temperature al di sotto di 10 gradi C (e sarà in fase di torpore con temperature di poco superiori). Se hai la fortuna di vivere nel Sud Italia, sei in una zona perfetta per le tartarughe, che entreranno in letargo anche un mese dopo rispetto alle colleghe del Nord Italia, concentrando l’ibernazione nei mesi di dicembre e gennaio. L’unico accorgimento, più che l’esposizione in sé dell’entrata, riguarda la collocazione della casetta: se fatta in materiali poco isolanti, può surriscaldarsi al sole e innalzare troppo la temperatura. La terra rappresenta comunque un meraviglioso isolante con strati superiori ai 15 centimetri.
      Spero di esserti stato d’aiuto, altrimenti credi pure.
      Un caro saluto.

      • Gigi dice:

        Volevo fare delle casette con vasi in terracotta proprio come nell’articolo, seguirò i tuoi consigli anche per strato di terra sopra al caso ecc . Unica preoccupazione maggiore che mi resta per le mie piccole Marginata sono i topi durante letargo , a questo proposito ho un piano che volevo condividere con te. Metterei attorno alle casette piante di menta piperita (e altre varietà) e di camomilla , all’interno della tartatana metterei invece foglie di alloro sia spezzettate che intere , tutte essenze che dovrebbero allontanare i topi e fungere da spuntino se affamate.
        un caro saluto
        gg

        • Alberto Blitzen dice:

          Ciao Gigi. Se il rifugio è usato per il letargo, se ne hai la possibilità, sarebbe ottimo tagliare a metà il vaso, di modo da avere solo terra al di sotto della Marginata. Le foglie che hai citato sembrano davvero riuscire a tenere lontano i topi: sono tutti citati in articoli sui rimedi naturali per allontanare i roditori.
          A presto!

    • Alberto Blitzen dice:

      Grazie a te Valeria per il tuo gentile riscontro. Ricorda che è molto importante un consistente strato di terra al di sopra, perché non si surriscaldi mai. Un caro saluto.

      • Valeria dice:

        Sì l’abbiamo messo completo di zolle erbose. L’unico mio dubbio è relativo al letargo invernale. Siccome il rifugio è esposto alle piogge, ho paura che si possa allagare se ci dovessero essere precipitazioni abbondanti. Abbiamo messo il lapillo sotto per drenare l’acqua, ma non so se è sufficiente. Cosa dici? Le vostre casette senza fondo resistono alle piogge? Sono adatte a stare sempre all’aperto? Grazie ?

        • Alberto Blitzen dice:

          Ciao Valeria. In effetti i ristagni d’acqua sono pericolosi ma se ben drenato il fondo non dovrebbero esserci problemi. Le nostre casette sono realizzate apposta per resistere alle intemperie: sono in compensato marino di iroko e di acero, materiali amati dall’ingegneria navale perché imputrescibili, impermeabili e indeformabili. Ogni rifugio è infine trattato con due strati di vernice all’acqua atossica e anallergica. Un caro saluto.

  7. Anna dice:

    Buonasera, non potrebbe succedere che le tartarughe si sveglino di tanto in tanto se l’inverno non è troppo rigido e cerchino di uscire ma vengano bloccate dalla rete metallica? Le mie sono in giardino e hanno sempre avuto un rifugio in polistirolo poggiato sulla terra… è stato un errore? Io vivo a Bari.
    La più grande delle femmine ha circa 10 anni mentre il maschio (unico) ne ha circa 5 e non fa altro che cercare di accoppiarsi (ogni santo giorno), c’è possibilità che questo tentativo vada a buon fine o sono troppo piccole?
    Grazie.

    • Alberto Blitzen dice:

      Buongiorno Anna. Sì. questo accade certamente: ogni volta che la temperatura del rifugio supererà i 10 gradi, la tartaruga si sveglierà. In genere resta abbastanza immobile in uno stato di sonnolenza, a meno che le temperature non si alzino moltissimo. Nessun errore da parte tua, anche se sarebbe meglio evitare il polistirolo, a vantaggio di materiali come il legno e il tufo. Per quanto riguarda la rete, questa va messa per evitare l’intrusione di topi solo quando le temperature sono decisamente al di sotto degli 8 gradi. Se le tartarughe vengono tenute in giardino abitualmente per il letargo e non si è certi di poter controllare di frequente, comunque, è meglio non tappare l’entrata in alcun modo, per evitare che restino intrappolate all’interno senza la possibilità di termoregolarsi.
      Per quanto riguarda l’aspetto dell’accoppiamento, il maschio dovrebbe raggiungere la maturità sessuale proprio fra i 5 e i 10 anni d’età, quindi ci sono buone probabilità che gli incontri vadano a buon fine. E’ comunque consigliabile tenere maschi e femmine separati (qualora non ci fosse un rapporto maschio:femmine 1:5) e ricongiungerli solo per l’accoppiamento. Spero di esserti stato d’aiuto. Un caro saluto.

  8. Roberta dice:

    ciao e complimenti x tutti i tuoi consigli… me lo articolo parli di casetta estiva…. quindi per l inverno andrebbe cambiata o hai dei suggerimenti in piu da fare…. ciao e grazie

    • Alberto Blitzen dice:

      Ciao Roberta. Grazie mille per i tuoi complimenti. Questa soluzione, in realtà, può andare bene anhe per il letargo, però ho specificato “casetta estiva” perchè a seconda delle latitudini, per ospitare tartarughe in inverno avrebbe bisogno di altri accorgimenti. Se abiti lungo la fascia tirrenica o adriatica, il rifugio riportato può andare benissimo anche per il letargo invernale, con il consiglio di diempire poi il vaso di foglie e materiale isolante. Il grande rischio, nel caso del letargo all’aperto, è l’intrusione di topi. Prima della stagione fredda, farò un articolo interamente dedicato al letargo. Un caro saluto e a presto!

      • Luciana dice:

        Ciao Alberto come stai?Mi piace molto il tuo sito sul le tartarughe.Perché non fai più le casette per tartarughe?
        Le informazione che ho trovato nel tuo sito mi hanno aiutato molto a curare la mia tartaruga.Grazie di cuore.Ho tenuto la mia tartaruga in giardino per il letargo ma purtroppo abbiamo avulto la visita dei ratti e ho dovuto spostarla ao interno,ho sistemato una scatola con terriccio e fieno.Per il prossimo inverno cerchero di fare una casetta un po’ più protetta contra il predatori.

        • Alberto Blitzen dice:

          Ciao Luciana,
          grazie per il tuo messaggio. Le casette erano prodotte da amici artisti che però ora non riescono più a far conciliare questa attività con il loro lavoro. Per quanto riguarda i ratti, sono un bel problema. Si possono interrare reti metalliche tutto intorno, ma in zone infestate dai ratti il pericolo rimane. Unica soluzione in caso il problema si ripresenti è il letargo controllato in frigorifero o in cassetta. Per il letargo trovi tutte le informazioni su questo articolo blog.
          Un caro saluto e a presto.

      • Luciana dice:

        Ciao Alberto come stai?Mi piace molto il tuo sito sul le tartarughe.Perché non fai più le casette per tartarughe?
        Le informazione che ho trovato nel tuo sito mi hanno aiutato molto a curare la mia tartaruga.Grazie di cuore.Ho tenuto la mia tartaruga in giardino per il letargo ma purtroppo abbiamo avulto la visita dei ratti e ho dovuto spostarla ao interno,ho sistemato una scatola con terriccio e fieno.Per il prossimo inverno cerchero di fare una casetta un po’ più protetta contra il predatori.

        • Alberto Blitzen dice:

          Ciao Luciana. Sono felice che il sito ti piaccia e spero che possa aiutare tutti quelli che hanno dubbi sull’allevamento delle tartarughe mediterranee. Per quanto riguarda le casette, queste venivano realizzate da cari amici scenografi per passione. Il loro vero lavoro però è… fare parchi divertimento e il tempo è poco. Quello che però mi interessa di più è fornire informazioni e continuerò a farlo.
          Mi spiace della visita dei ratti, pericolosissimi per le tartarughe in letargo. La situazione migliore per le emergenze di questo tipo sarebbe mettere le tartarughe in un terrario riscaldato, specie se le tartarughe sono state ferite. In quest’ultimo caso, è fondamentale la visita di un veterinario.

  9. Carla dice:

    Davvero fantastico, sono certa che le mie meravigliose tartarughe apprezzeranno!!
    Volevo sapere, la mia Priscilla ha già fatto almeno 2 buche è ha deposto le uova, profonde circa 10 cm. Io non ho toccato niente perché mi sembra che è meglio non farlo. È giusto?
    Grazie e buonasera! !?

    • Alberto Blitzen dice:

      Grazie Carla, sei davvero molto gentile. Per quanto riguarda le uova, hai tenuto un comportamento impeccabile. Se la tua tartaruga ha provveduto a interrarle per bene, ti sconsiglio di toccarle. Le uova di tartaruga, peraltro, se maneggiate, non andrebbero rigirate, perchè questo movimento annullerebbe la possibilità dello sviluppo dell’embrione e la successiva schiusa. Alcuni allevatori esperti, per aumentare le probabilità di nascita, portano le uova in incubatrici a temperatura e umidità controllata, ma io limiterei questo modus operandi solo ai casi in cui le uova non sono state deposte sotto terra. La schiusa dovrebbe avvenire fra 60-90 giorni. Ricorda, Carla, che non appena nasceranno le tartarughine, queste andranno registrate al servizio Cites dei Carabinieri forestali. Sperando di esserti stato d’aiuto, ti auguro una bellissima giornata.

      • lorenzo dice:

        Salve, io ho 2 tartarughe di terra, che a primavera le libererò per la prima volta nel mio giardino, il problema è che ho un laghetto di profondità massima di 50 cm, Le tartarughe ci cadranno dentro? Se si come posso prevenire?
        Grazie, attendo informazioni.

        • Alberto Blitzen dice:

          Salve Lorenzo.
          Il laghetto, soprattutto se aumenta progressivamente di profondità, non costituisce un grande pericolo. Ad ogni modo consiglio sempre che le tartarughe non siano libere sull’intera superficie del giardino. Sarebbe molto meglio infatti predisporre una zona che sia esclusiva per loro, così da ricreare all’interno del recinto quelle condizioni ambientali di cui hanno bisogno (erba alta, contesto selvaggio, terra scavabile, cespugli, ecc). Il giardino nella sua interezza, infatti, con l’erba tagliata e le specie esotiche, non è l’ideale.
          Le posso consigliare due articoli che credo possono esserle di grande aiuto:
          – come realizzare l’habitat per le taertarughe https://www.blitzen.it/blog/habitat-ideale-per-tartarughe-di-terra/
          – come realizzare il recinto https://www.blitzen.it/blog/come-realizzare-un-recinto-per-tartarughe-di-terra/

          Spero di esserle stato d’aiuto. Un caro saluto e a presto.

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